Boss a Randazzo, latitante ad Agrigento, “graziato” in tribunale: ecco chi è Francesco Rosta

Boss a Randazzo, latitante ad Agrigento, “graziato” in tribunale: ecco chi è Francesco Rosta

CATANIA – Nella mattinata odierna, personale della Direzione Investigativa Antimafia di Catania, diretta dal 1° Dir. della Polizia di Stato, dottor Renato Panvino, ha eseguito il decreto di confisca beni emesso dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione – nei confronti di Francesco Rosta, 74 anni, elemento di vertice della famiglia mafiosa “Ragaglia” egemone nel comune di Randazzo (CT) e collegata alla famiglia mafiosa “Laudani” di Catania.

Nel novembre del 2014, Rosta è stato colpito dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere nr. 3617/11 RGNR e nr. 2318/ RG GIP, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, nei confronti di soggetti ritenuti, a vario titolo, responsabili di appartenere ad una associazione per delinquere di stampo mafioso denominata “Ragaglia” operante nel comune di Randazzo (CT) e collegata alla famiglia mafiosa “Laudani” di Catania.

Nel corso dell’operazione di polizia giudiziaria, Rosta si è reso irreperibilee e, nel giugno 2015, nel corso di una ampia attività di indagine, è stata posta fine alla sua latitanza, arrestandolo nel comune di Licata (AG).

Il 3 luglio del 2015, la Quinta Sezione Penale del Tribunale della Libertà di Catania ha concesso a Francesco Rosta il beneficio degli arresti domiciliari.

La ricostruzione del profilo criminale dell’uomo, operata dalla D.I.A. di Catania, che ha dimostrato, con minuziosi e complessi accertamenti patrimoniali, estesi anche al suo nucleo familiare, la rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati, l’attività svolta e gli arricchimenti patrimoniali dello stesso, è stata positivamente valutata dal Tribunale di Catania che ha disposto, con il provvedimento ablativo in corso di esecuzione, la confisca dei beni, complessivamente stimati in 700mila euro, già posti in sequestro nel settembre 2016 su proposta del Direttore della DIA in sinergia con la Procura Distrettuale Antimafia di Catania diretta dal Procuratore Carmelo Zuccaro.

Il patrimonio oggetto dell’odierna confisca è composto da:

– Intero patrimonio aziendale della società “Azienda Agricola Bovini dell’Etna S.a.s. di Rosta Giuseppe”;
–  3 appezzamenti di terreni di cui uno con annesso fabbricato.
– Autovettura BMW X6 targata DZ274LF;
– 2 conti correnti, 2 libretti deposito a risparmio, tenuti presso le Poste Italiane ed Istituti di Credito.

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