Feste e cibo: grandi tavolate, ma quanti sprechi

Feste e cibo: grandi tavolate, ma quanti sprechi

PALERMO – Protagonista di queste feste, come ogni anno, è il cibo.

Sulle nostre tavole arriva una quantità di cibo spesso sproporzionata al reale bisogno dei commensali. Sia a Natale che a Capodanno partecipiamo a grandi cenoni, in cui troviamo abbondanza di pietanze, che inevitabilmente non riusciamo a consumare e che, dunque, spesso finiscono per essere gettati nella spazzatura.

È nell’immaginario comune cucinare porzioni in avanzo per non correre il rischio che qualcuno non arrivi ad assaggiare quella prelibatezza.

Lo spreco alimentare è un fenomeno inarrestabile, di cui non ci rendiamo nemmeno conto delle conseguenze che produce. Infatti, oltre che una questione morale, è anche un dramma ambientale. Nel 2016, ha prodotto emissioni di gas serra per oltre il 7% di quelle globali.

Un problema diffuso su scala mondiale, ma che vede tra i protagonisti l’Italia, dove ciascun cittadino ogni giorno spreca alimenti per una media di 960 chilo calorie, che sono circa un terzo del fabbisogno quotidiano di un adulto.

Fenomeno che si inasprisce al Sud, dove è impensabile, soprattutto in occasione di eventi particolari, presentarsi con il cibo contato. Tavole che assumono i colori delle pietanze preparate e che trasbordano di ogni tipo di specialità e anche tipicità della festa in questione.

A contribuire ad aumentare il problema è il fatto che spesso abbiamo a che fare con alimenti che non rispondono realmente ai bisogni dei cittadini e con l’ormai radicata abitudine di trovare nei supermercati cibi fuori stagione. Inoltre, tornando ai danni ambientali, bisogna considerare le emissioni create dal trasporto di questi prodotti per migliaia di chilometri.

Sarebbe opportuno essere più consapevoli di quali siano le nostre vere esigenze e capire che si possono allestire banchetti di qualità e allo stesso tempo di buona quantità, anche con porzioni più contenute, che poi sono quelle che effettivamente consumiamo.