Riina, il boss morto solo. Autista Falcone: “Se ne vada in silenzio con tutti i suoi segreti”

Riina, il boss morto solo. Autista Falcone: “Se ne vada in silenzio con tutti i suoi segreti”

PALERMO –  Alle 3,37 del mattino, senza nessun familiare accanto, in una piccola stanza del reparto detenuti dell’ospedale di Parma. Così sarebbe morto Totò Riina, uno dei boss più sanguinari della storia di Cosa Nostra. Sebbene, infatti, i familiari avessero ottenuto un permesso straordinario dal ministro della giustizia, questi non sarebbero comunque riusciti per questioni di tempo a dare l’estremo saluto al “Capo dei Capi”.

Totò Riina lascia la moglie e quattro figli: il minore che attualmente è sorvegliato speciale, dopo aver scontato 8 anni per mafia; il maggiore, condannato all’ergastolo per 4 omicidi, la figlia piccola che vive a Corleone, come la madre, e la figlia più grande che attualmente si troverebbe lontano dai famigliari, in Puglia.

Dalle pagine social di alcuni parenti emerge tutto il cordoglio che ha colto i familiari e le persone vicine alla famiglia del boss. Proprio sulla pagina Facebook della figlia maggiore, Maria Concetta, sono apparse due immagini emblematiche del momento: una foto in cui con un dito di fronte alla bocca si inviterebbe a fare silenzio, quasi ad allentare il clamore mediatico nei confronti del padre, e un’altra con una rosa nera. Nel frattempo, nel profilo del marito della donna, Antonino Ciavarello, è apparso un post con una coccarda nera, sotto il quale si trovano numerosi commenti di vicinanza alla famiglia e di cordoglio.

L’invito al silenzio, ma per ben diversi motivi, arriva anche da Giuseppe Costanza, l’autista di Falcone sopravvissuto alla strage di Capaci, che ha dichiarato all’Ansa: “Meno se ne parla meglio è. Cerchiamo di ridimensionare – ha aggiunto – la figura di questo signore. Mettiamolo all’angolo. Non merita altro per quello che è stato e per quello che ha fatto. E se ne vada in silenzio con tutti i suoi segreti”.

Infine, nelle ultime ore, la procura di Parma ha disposto l’autopsia sul cadavere del boss. Tutto ciò solo per motivi di chiarezza, dato che il decesso è avvenuto in ambiente carcerario.