La Sicilia che si svuota: sempre più universitari cercano altrove la propria fortuna

La Sicilia che si svuota: sempre più universitari cercano altrove la propria fortuna

CATANIA – Sempre più siciliani abbandonano la nostra isola in cerca di nuove e migliori opportunità universitarie e lavorative che qui, purtroppo, troppo spesso mancano.

Che siano altre località italiane o destinazioni estere, ciò che si sta verificando è lo svuotamento delle città siciliane: C.B., 28 anni, catanese, ha deciso di trasferirsi all’Università Politecnica di Ancona per frequentare la triennale in Scienze Biologiche e poi specializzarsi in Farmacogenetica: “Dopo il diploma ho frequentato per pochi mesi la Facoltà di Biologia di Catania. Qui però i macchinari destinati alla ricerca erano spesso inadatti e molte volte il nostro lavoro non veniva svolto nemmeno in totale sicurezza. Ad Ancona invece mi sono trovata benissimo, ho concluso i miei studi nel tempo stabilito e adesso lavoro a tempo pieno e con uno stipendio di tutto rispetto che molti miei coetanei in Sicilia probabilmente sognano”.

C.R., 29 anni, originaria di Scordia (Ct) ha invece traslocato a Mosca, nella grande “Madre Russia” che – parole sue – “è stata in grado di offrirmi un posto di lavoro all’interno di una azienda internazionale di abbigliamento, di usare al meglio le mie conoscenze della lingua che, probabilmente a Catania non avrei mai sfruttato, e di conoscere anche il mio attuale marito. La Sicilia mi manca, ma qui ho tutto. Torno a casa solo quando ho le ferie, 2 settimane ogni anno”.

Che la scelta sia Ancona, Mosca o il mondo intero, fatto sta che un numero sempre più alto di giovani siciliani tra i 18 e i 30 anni preferisce trasferirsi altrove. Il motivo? La limitata possibilità di trovare un lavoro nel settore di attinenza al proprio percorso di studi universitari. Purtroppo, il cambiamento nella nostra Terra tarda ad arrivare. Nel frattempo, alcuni tra i nostri migliori talenti partono ogni giorno senza più voglia di tornare.