NOTO – Insieme a Catania, Militello in Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Scicli e Siracusa, Caltagirone è uno degli otto comuni che hanno lanciato la candidatura del Val di Noto a Capitale italiana della cultura 2020.
A intervenire al primo incontro ufficiale, avvenuto ieri a Noto, è stato il vicesindaco del comune di Caltagirone, Sergio Gruttadauria, che ha così commentato: “Una bella iniziativa, nel segno delle politiche di area vasta, finalizzata a valorizzare le tante risorse di questo territorio e a favorirne lo sviluppo”.
Tra gli illustri firmatari a sostegno della candidatura ci sono anche tre calatini: la scrittrice e poetessa Maria Attanasio, il giornalista Gioacchino Bonsignore e lo scrittore Domenico Seminerio. Nel comitato scientifico invece, oltre a Fabio Granata che ha redatto il manifesto del Sud – Est e alla prof.ssa Marina Valensise e ad altri esperti e studiosi, c’è anche un altro calatino di primo piano: il prof. Giacomo Pace Gravina, autore della prima parte del dossier.
“Si è imboccata una strada comune – sottolinea il sindaco Gino Ioppolo -, l’unica in grado di far crescere da un punto di vista turistico, economico e sociale quest’area della Sicilia. La ritrovata armonia fra i Comuni, senza protagonismi né trionfalismi, è la migliore base su cui costruire un futuro solido per le nostre comunità”.