Come funziona la macchina dell’obbligo dei vaccini? Tempi stretti, ma i genitori sono contrari

Come funziona la macchina dell’obbligo dei vaccini? Tempi stretti, ma i genitori sono contrari

CATANIA – Entrato settembre nel calendario di ogni famiglia, è impossibile non pensare subito all’inizio della scuola. E quest’anno, per gli asili nido e per la scuola dell’infanzia, entra in scena una novità non di poco conto.

Il decreto del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, applicato dal ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, è di rilevante importanza: bisognerà obbligatoriamente presentare i bambini a scuola con tutte le vaccinazioni del caso, altrimenti potrebbero esserci sanzioni o addirittura il rigetto della domanda d’iscrizione.

Spieghiamo meglio: il decreto è valido per tutti i gradi della scuola dell’obbligo, quindi fino all’età di 16 anni. I genitori dovranno presentare una documentazione in tutte le segreterie scolastiche d’appartenenza dove si attesta la completa vaccinazione dei propri figli o, se tutti i vaccini non sono stati fatti, di fornire un certificato di prenotazione per terminare il processo di vaccinazione.

Negli asili nido, i bambini non potranno essere iscritti senza queste credenziali. Nelle scuole dell’infanzia e gradi superiori la situazione è diversa: si potrà frequentare l’istituto sia in possesso di tali documenti e sia in caso contrario. Con quest’ultima possibilità, interverrebbe l’Asp con dei controlli approfonditi e il richiamo ai genitori per vaccinare i propri figli. Se non si dovessero presentare all’appuntamento, in Sicilia è stata prevista direttamente una visita domestica più il pagamento di una penale, di cui il prezzo dovrebbe ammontare intorno ai 500€.

La situazione in Sicilia, tuttavia, non è delle migliori: sono circa 191mila, più precisamente 191.136 (dati riportati da Repubblica, ndr), i minorenni con meno di 16 anni a dover essere vaccinati. La statistica è stata resa nota qualche giorno fa e riepiloghiamo brevemente la situazione: Catania è la città più in ritardo, con 58.016 infanti da vaccinare. Seguono Palermo (40.528), Messina (34.304), Siracusa (17.104), Trapani (12.160), Ragusa (9.952), Agrigento (9.888), Caltanissetta (7.216) ed Enna (2.368).

Il ministro Fedeli ha reso noto anche che non ci saranno proroghe e il tutto dovrà essere presentato entro e non oltre il 10 settembre. Ci sarà un lavoro di stretta sinergia tra i dirigenti scolastici e l’Asp: i/le presidi di ogni istituto dovranno fornire alle agenzie sanitarie un elenco di tutti gli alunni iscritti e verranno effettuati dei controlli. Dopo di che, sarà cura dell’Asp presentare alle scuole una lista aggiornata dei bambini e ragazzi che non hanno ancora completato le vaccinazioni. E si procederà con i vari passaggi sopra indicati in caso di mancati vaccini.

La curiosità nasce dal fatto che, da parte dei genitori, quest’obbligo è letteralmente una forzatura perché non tutti sono a favore dei vaccini: ben 7/10 della gente a cui abbiamo rubato una battuta ci ha detto di essere contraria e che potrebbe anche non presentare la documentazione.

È il caso della signora Ilaria: “I vaccini hanno causato la morte di tanti bambini e a mio figlio di sei anni non so che effetto potrebbe provocare una serie di vaccinazioni. Forse prenoteremo, ma non credo. E a prescindere, il tempo massimo per consegnare tutto è troppo vicino”.

Più duro il signor Paolo, che ritiene insensato questo decreto: “perché è nata adesso la premura di vaccinare i nostri figli? Perché è diventata legge soltanto adesso? Un vaccino può essere pericoloso. Non possiamo cambiare ciò che abbiamo sempre fatto per colpa di chi ha portato delle malattie nel nostro paese”.

Claudia prende spunto e si collega all’ultimo commento del signor Paolo: “Tutti questi sbarchi causano questa situazione. Le malattie come la tubercolosi come sono ritornate in Italia e in Sicilia? È una situazione assurda. Ai nostri figli il vaccino potrebbe non fare effetto e vogliono impedirci di poterli mandare a scuola o pagare una penale o addirittura la visita a casa. Perché è legge soltanto adesso, al momento del bisogno? Per quale motivo non è stata fatta a tempo debito? No, io ho paura dei vaccini e non ho intenzione, al momento, di fare questo passo”.

A tre commenti negativi, più altri che abbiamo raccolto, ne risponde uno positivo della signora Paola, madre e nonna: “Io credo che i vaccini oggi siano una cosa importantissima, anzi essenziale per salvaguardare i propri figli. Io dico sempre a mia figlia e mio genero. La vaccinazione dev’essere completa, altrimenti le malattie si prendono anche con un semplice colpo d’aria. Bisogna avere fiducia nella medicina e la scelta di presentare i bambini vaccinati è sinonimo di sicurezza e rispetto nei confronti dei compagni di classe e di tutta la gente che frequenta un istituto scolastico”.

C’è stata gente che ci ha anche detto, chiaramente, di non aver fatto nemmeno un vaccino al/alla proprio/a figlio/a e che non ha intenzione di farlo: “Che ci mandino i medici a casa”.

Per ragione di cronaca, i vaccini da fare:

Nati dal 2001 al 2011: l’esavalente (anti epatite B, tetano, pertosse, polio, difterite, Haemophilus influenzae b) e la trivalente MPR (anti morbillo, parotite e rosolia), per un totale di 9 vaccinazioni.

Nati dal 2012 al 2016: fatto esavalente, trivalente MPR e anti-meningococco C, per un totale di 10 vaccini.

Nati nel 2017: esavalente, trivalente, meningococco C più meningococco B e varicella, per un totale di 12 vaccini.