Catania, Scenario pubblico riparte con Exiles

CATANIA – “Exiles, gli esili artistici: presenze ingombranti o indispensabili?”, è la rassegna di danza contemporanea curata da Scenario Pubblico 14/15. Numerose e interessate le persone che hanno partecipato all’happening che ha dato il via alla stagione che si annuncia ricca e di qualità.

Importanti gli artisti che le danno vita e legati tra loro da un fil rouge che è il tema della rassegna 2014/2015: l’esilio. Molti di loro infatti, per lo più siciliani, hanno trovato la propria dimensione artistica solo all’estero, mentre chi è rimasto si trova spesso a lottare contro i limiti del locale, pur avendo qualità artistiche riconosciute a livello internazionale.

L’insieme di compagnie invitate hanno tutti un coreografo che proviene dalla Sicilia ad eccezione dell’austriaca Gervasi che è ospite in quanto fruitore di una residenza artistica, una sorta di piacevole esilio.

“Finalmente è arrivato il momento: Scenario Pubblico inaugura la stagione 2014 con il tema Exiles – afferma il direttore artistico, Roberto Zappalà -. Un tema che ho sempre desiderato fare, ma che andava ponderato perché vasto. Esistono diversi tipi di esilio artistico, infatti, quelli forzati, obbligati o organizzati, ma anche gli auto esili”.

“Quando e perché un artista ha l’esigenza di sentirsi lontano, sia nel bene che nel male? – si chiede il direttore artistico -. La compagnia Zappalà Danza ha il privilegio di stare in questo teatro da 15 anni circa e questo ci ha permesso di capire quanto importante è il luogo e di conseguenza che l’esilio è l’abbandono dei luoghi, ma al contempo la conquista degli stessi”.

Un avvio importante e non solo per l’inaugurazione del cartellone di danza artistica contemporanea curato da Scenario Pubblico, ma anche per l’inaugurazione della collaborazione con il gruppo di 11Eleven, la nuova gestione del risto bar.

Da Scenario di torna a mangiare e bere, dunque, ma sempre in un contesto legato al tema dell’esilio grazie a un progetto legato allo spreco da una parte e all’integrazione dall’altra, tanto che chi si occupa della ristorazione è un gruppo eterogeneo di diverse nazionalità che oltre alla gestione diretta del risto bar si occupa di solidarietà e supporto a chi, lontano dalla propria terra, ne ha bisogno.

Apprezzata è la mostra fotografica I killed my dinner with karate di Franziska Strauss il cui vernissage è avvenuto in occasione dell’Happening di Scenario Pubblico e che sarà visitabile fino al prossimo maggio. Originaria di Cottbus, in Germania, ha dedicato la sua vita alla danza e alla fotografia, spesso coniugandole.

Protagoniste della serata anche le preformances di Simona Bertozzi, Oblique – appunti coreografici e di Enrico Pitozzi, Chroma – Ciò che resta è quasi nulla.

I loro lavori sono legati da un doppio filo anche se indipendenti. “Condividiamo la stessa postura rispetto al mondo. Questa qualità dello sguardo che ci contraddistingue è importante perché ha a che fare con tutti quelli elementi non direttamente percepibili”, affermano gli artisti. Oblique è una stesura di orme.
 Un tracciato di volumi e geometrie esposti alla pura estensione,
 per cui lo spazio si ripropone come un orizzonte che è varco e soglia al contempo.