Crocetta a Firenze per fare il governo, Grillo a Palermo per distruggerlo

Crocetta a Firenze per fare il governo, Grillo a Palermo per distruggerlo

PALERMO – Ieri, oggi e domani. Il film di Vittorio De Sica sembra scandire i giorni palpitanti che investono l’Ars e il Crocetta ter che dovrebbe nascere a breve. Ieri è stato il giorno del presidente siciliano a Firenze, precisamente alla convention della Leopolda: quella che – ormai qualche anno fa – lanciò Matteo Renzi come indiscusso rottamatore della politica nazionale.

La Leopolda – complice l’avvento alla presidenza del giovane Renzi – ha perso lo smalto “rivoluzionario” che la contraddistingueva e nemmeno la presenza di un altro presunto Masaniello governativo, come Crocetta, ha riacceso gli entusiasmi.

crocetta

Crocetta alla Leopolda con Delrio e i deputati Dipasquale e Vullo

La presenza del presidente siciliano è sintomatica di una fase delicata: con la definizione di un nuovo governo regionale – sotto pressione del Pd – Crocetta vuole cercare una legittimazione forte. Probabilmente il governatore avrà concordato sotto la regia del renziano Davide Faraone il nome del supertecnico che calerà da Roma per guidare la disastrata economia siciliana e che sarà una sorta di commissario.

“È assurdo non essere qui – ha dichiarato Crocetta a margine dell’incontro fiorentino – un laboratorio di discussione per uscire da una politica imbrigliata”.

“Io ho tagliato 2,7 miliardi – ha aggiunto – quindi ben venga una legge di stabilità per mettere fine al paese del frega – frega, sciupa – sciupa”.

Oggi Crocetta dovrebbe essere ospite della trasmisisone L’Arena di Giletti su Rai1. Da quel palco mediatico lanciò l’abolizione – ancora non realizzata – delle province.

Ieri sono divampate le polemiche in merito a un Palazzo dei Normanni “hot” con tanto di vibratori esposti. Sembrerebbe che durante un convegno medico un’azienda abbia allestito un banchetto con materiale piccante con tanto di altrettante piccanti dichiarazioni contrariate del presidente dell’Ars Ardizzone: “Abbiamo autorizzato soltanto un convegno medico d’alto profilo scientifico, mentre si è abusato della nostra disponibilità, creando un grave danno all’immagine del parlamento siciliano. Nessuno ha mai autorizzato l’esposizione di prodotti commerciali”.

Al di là della notazione di colore ieri si è parlato ancora dei nomi del Crocetta ter. L’Udc, attraverso D’Alia, si è detta possibilista sul cambiamento totale dei nomi in giunta: “Non abbiamo alcun problema a riconfermare la nostra delegazione in giunta, cosa che tra l’altro è stata oggetto di una deliberazione unanime del gruppo dell’Udc all’Ars. Altra questione è se la coalizione dovesse ritenere nella sua collegialità di cambiare totalmente la delegazione assessoriale. Allora se c’è una regola che vale per tutti non saremo certamente noi a chiamarci fuori”.

Mentre il toto nomi prosegue oggi sarà il giorno di Beppe Grillo a Palermo. In piazza del Parlamento, proprio sotto il palazzo del potere regionale, i grillini – a partire dal primo pomeriggio – terranno il loro “sfiducia day”.

“Ci vuole una nuova guida per questa Regione – spiega una nota del Movimento – ma questo parlamento non si manderà a casa da solo. Per la mozione di sfiducia al presidente della Regione servono 46 voti favorevoli e i loro sederi attaccati col “bostik” alle poltrone non lo faranno mai, per questo motivo dobbiamo motivare questo passaggio, corredando con migliaia di firme di cittadini la nostra mozione di sfiducia”.

Interverrà lo stato maggiore del partito (da Paola Taverna a Luigi Di Maio), nonché tutti i rappresentati siciliani, per concludere alle 20,30 con il discorso di Beppe Grillo. Ieri e oggi li abbiamo raccontati. Il domani? In attesa di una svolta.