Sequestro per oltre un milione di euro a Michele Giacalone: favoriva la latitanza del boss Rallo

Sequestro per oltre un milione di euro a Michele Giacalone: favoriva la latitanza del boss Rallo

TRAPANI – I carabinieri del R.O.S. e quelli del comando provinciale di Trapani hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro dei beni emesso dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione nei confronti di Michele Giacalone, arrestato dal R.O.S. nell’ambito dell’indagine VISIR il 10 maggio 2017 per partecipazione ad associazione mafiosa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, quale appartenente della famiglia mafiosa di Marsala.

Il provvedimento, che è stato richiesto dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Palermo, diretta dal dott. Francesco Lo Voi, e si fonda sulle emergenze investigative provenienti dalle attività condotte dal R.O.S., è sorretto dagli esiti dell’indagine VISIR svolta dal reparto Anticrimine di Palermo in direzione del mandamento di Mazara del Vallo e della sua pericolosa articolazione territoriale rappresentata dalla famiglia mafiosa di Marsala, capeggiata dall’uomo d’onore Vito Vincenzo Rallo ed operante secondo le espresse direttive del latitante Matteo Messina Denaro.

Le indagini sull’aggregato mafioso marsalese hanno, infatti, documentato gli assetti di vertice ed i delitti perpetrati dalla famiglia lilibetana, fornendo importanti elementi sul suo collocamento baricentrico nelle relazioni criminali tra le province di Trapani e Palermo, e rilevanti riscontri sulla costante operatività e periodica presenza nel territorio trapanese del latitante.

Giacalone, il cui spessore criminale è stato già evidenziato in occasione del fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Palermo il 12 ottobre 2007 quale favoreggiatore della latitanza del noto capo mafia Antonino Rallo, emergeva quale referente imprenditoriale dell’attuale capo famiglia Vito Vincenzo Rallo (fratello di Antonino) mettendo a disposizione della consorteria criminale gli immobili della propria società per gli incontri riservati degli associati e contribuendo al sostentamento degli affiliati detenuti e della famiglia Rallo.

Inoltre, attraverso il continuo scambio di comunicazioni con gli altri affiliati e la partecipazione a riunioni mafiose del sodalizio marsalese con esponenti delle altre famiglie trapanesi, Giacalone era diventato responsabile della raccolta dei profitti delle attività illecite e della relativa distribuzione, commettendo, in forza del vincolo associativo, attività estorsive nei confronti di altri imprenditori del settore edile.

Il valore dei beni oggetto di sequestro, che comprendono un bene immobile, disponibilità finanziarie, tre mezzi d’opera, una società e relativi beni strumentali, è pari a circa un milione e duecentomila euro.

Si rammenta infine che, nell’ambito dell’indagine VISIR, il 10 maggio 2017 i carabinieri del R.O.S. e del comando provinciale di Trapani hanno dato esecuzione al fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo nei confronti di 14 persone indagate per associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione, detenzione illegale di armi e munizionamento, con l’aggravante del metodo e delle finalità mafiose.