Avversione religiosa e minacce: rimpatriato algerino

Avversione religiosa e minacce: rimpatriato algerino

CATANIA – Nei mesi scorsi, a seguito di mirate indagini, la Digos di Catania ha rintracciato l’algerino Rouabhia Larbi denunciandolo all’Autorità Giudiziaria per comportamenti violenti e discriminazione razziale posti in essere durante la sua permanenza presso la struttura S.P.R.A.R. (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) di Licodia Eubea e successivamente per apologia di delitti di terrorismo.

Lo straniero, collocato inizialmente presso il C.I.E di Caltanissetta in esecuzione del provvedimento di trattenimento del Questore di Catania, è stato oggi definitivamente rimpatriato ad Algeri, poiché ritenuto soggetto altamente pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica. In particolare, il Rouabhia Larbi, durante la sua permanenza presso la summenzionata struttura, aveva più volte manifestato la sua avversione alle culture ed ai sistemi occidentali, vantandosi di aver sgozzato numerosi uomini e di aver trascorso un lungo periodo in carcere quando era in Algeria, dalla quale era poi fuggito.

Larbi ROUABHIA

Larbi Rouabhia, 48 anni

Dall’ottobre 2016 lo straniero aveva anche iniziato ad avere atteggiamenti verbalmente aggressivi ed offensivi, per motivazioni principalmente religiose e di matrice antioccidentale, in special modo nei confronti di alcune donne straniere ospiti della struttura e di talune operatrici italiane, apostrofate più volte come prostitute poiché non avevano comportamenti conformi ai dettami dell’Islam. Inoltre si è vantato di aver sgozzato numerosi uomini e di aver trascorso un lungo periodo in carcere quando era in Algeria, dalla quale era poi fuggito.

Il Rouabhia ha dichiarato più e più volte di aver militato nelle fila del FIS (Front Islamic de Salut) e di esser stato condannato nel 2000 a tre anni di carcere per terrorismo. Per questo e per altri motivi gravi è stato dapprima destinatario del decreto di espulsione del Prefetto di Catania e del decreto di trattenimento al C.I.E. emesso dal Questore di Catania, ed infine definitivamente rimpatriato in Algeria, proprio nella giornata odierna.

Tra gli episodi più significativi vi sarebbe in particolare un commento (“a tutti i curdi andrebbe tagliata la gola”) che lo straniero avrebbe espresso dopo aver mostrato al coordinatore del centro un video che aveva sul proprio smartphone che riproduceva la scena di un ragazzo curdo mentre strappava le pagine del Corano.

In un’occasione si è rivolto in modo minaccioso anche a un avvocato: si è reso autore di gravi minacce, a mezzo telefono, nei confronti sia del proprio legale che del titolare dello S.P.R.A.R. in cui a suo tempo era collocato. Nello specifico, il suddetto legale, nel pomeriggio di giovedì 6 luglio, aveva sporto denuncia – querela presso gli uffici della DIGOS di Catania, dichiarando che il suo assistito gli aveva detto “sei il mio avvocato, sei complice del giudice, esiste una legge mia che appena uscirò applicherò”, facendo chiaramente intendere seri propositi ritorsivi.

L’algerino era entrato clandestinamente per la prima volta in Italia (Cagliari) nel 2007 e, dopo il provvedimento di espulsione adottato nei suo confronti, si sarebbe trasferito in Svizzera fino al 2009, venendo espulso da quelle Autorità di Polizia nonostante la sua richiesta di “protezione internazionale”, recandosi poi in Francia da dove sarebbe ripartito per l’Algeria. Nel 2010, lo stesso si sarebbe recato dapprima nel suo Paese facendo ingresso nuovamente in Italia (Cagliari) nel marzo 2016, dove è stato sottoposto ad un nuovo provvedimento di espulsione e contestualmente denunciato per essere rientrato prima dei dieci anni senza la prevista autorizzazione del Ministro dell’Interno.

A seguito di ciò, si sarebbe nuovamente trasferito in Svizzera richiedendo un’altra volta la “protezione internazionale” venendo però rinviato in l’Italia (in virtù della convenzione di Dublino), precisamente a Catania, dove è stato preso in carico dapprima dallo SPRAR di Grammichele (CT) e, successivamente, dallo SPRAR di Vizzini (ubicato a Licodia Eubea – CT).