Il sole sorge a Palermo e tramonta ad Agrigento? La parabola del presidente “presente-assente”

Il sole sorge a Palermo e tramonta ad Agrigento? La parabola del presidente “presente-assente”

PALERMO – Due realtà diverse ma con un destino totalmente opposto: dalla Serie B alla Serie C, dal Palermo all’Akragas. Chi il nuovo presidente con risorse economiche non riesce a trovarlo a chi, finalmente, sembra proprio averlo accolto a braccia aperte.

Dal silenzio al colpo di scena che riguarda il closing rosanero: prima certi che fosse saltato, poi nell’arco di poche ore è stato trovato l’accordo e Paul Baccaglini, ad oggi, prenderà il posto di Maurizio Zamparini come presidente del Palermo.

È oggetto di notizia, infatti, il suo secondo incontro con il sindaco rieletto del capoluogo siciliano Leoluca Orlando, dopo quello avvenuto nello scorso marzo: si è parlato, oltre che della trattativa che ufficializzerà il passaggio del testimone della poltrona del club palermitano, del nuovo progetto stadio. Orlando ha chiarito pubblicamente che l’amministrazione Comunale acconsente alla realizzazione del nuovo impianto, perché il primo cittadino stesso vorrebbe avere a Palermo “un impianto che non si apra soltanto ogni due settimane per le partite di campionato”. Inoltre, si ritene che non servano più di due anni per realizzare lo stadio secondo i criteri moderni.

E Baccaglini, che tanto era stato in silenzio in questi giorni, tra scelte tecniche, dirigenziali e closing, è tornato a spendere delle parole importanti per il Palermo. Il suo silenzio, come dichiarato da lui stesso, è stato lavorativo, alcune volte condito con notizie vere e altre false. Un lavoro che tra l’italia e l’Inghilterra non sembra essersi mai fermato e che nel giro di pochi giorni giungerà a termine.

Una battuta anche sul closing: secondo il prossimo presidente del Palermo, il progetto rosenero che sta per nascere è ambizioso e tutti esulteranno al momento della realizzazione definitiva. Poi il ringraziamento a Zamparini, “colui che ha dato tanto amore a questa città donando il calcio migliore degli ultimi anni”.

Per chi un presidente pare averlo trovato, c’è chi non ha nemmeno l’appoggio dell’amministrazione Comunale: ad Agrigento si respira un’aria del tutto diversa. Se prima si era parlato di una drammatica situazione economica, questa persiste. Smentito pure il fittizio aiuto del ministro degli Esteri Angelino Alfano per l’Akragas, che ad oggi non ha ricevuto nessuna offerta per la propria acquisizione. Pertanto, ancora una volta sono stati costretti ad intervenire i due presidenti della squadra Silvio Alessi e Marcello Giavarini che hanno sottolineato con matita blu la loro posizione che non permetterebbe, ad oggi, all’Akragas di iscriversi al prossimo campionato di Serie C.

Riportiamo quanto segue dal sito ufficiale del club agrigentino: “Dobbiamo purtroppo constatare – dichiarano Alessi e Giavarini – che nessuno tra imprenditori e rappresentanti delle istituzioni politiche si è fatto vivo con noi per discutere di Akragas e provare a salvare il titolo in Lega Pro. Smentiamo tutte le voci di trattative che non sono mai iniziate perché non ci sono mai state. Nessuno, ribadiamo nessuno, si è fatto avanti per cercare di acquisire le quote societarie. Nemmeno l’amministrazione comunale ci ha interpellato. L’indifferenza sull’Akragas è totale e questo ci rattrista molto. Sono assolutamente false le notizie di potenziali acquirenti che avrebbero chiesto informazioni sull’Akragas. Finora non è pervenuta nessuna richiesta di rilevare il club. La situazione è la stessa di alcuni giorni fa. È come se il futuro dell’Akragas non interessasse a nessuno e di questo siamo molto amareggiati. Ai nostri appelli e gridi d’allarme nessuno ha mai dato risposta, sia positiva che negativa. Ci siamo stancati di leggere notizie, che non rispondono al vero, di presunte cordate interessate all’Akragas. La verità è che a noi non è mai pervenuta nessuna richiesta di acquistare il club. Siamo costretti purtroppo a prenderne atto e rimarchiamo il fatto che da soli non possiamo più continuare a sostenere la gestione dell’Akragas. C’è ancora tempo per aiutare il club, ci sono ancora quattro giorni per cercare di salvare l’Akragas, ma senza l’apporto di nuovi soci la squadra non sarà iscritta in Lega Pro”.

Quindi, per un titolo sportivo salvo, ad uno che rischia di sgretolarsi e ripartire dai dilettanti. Eppure, l’attaccamento alla maglia non manca: lo stesso tecnico dell’Akragas, Lello Di Napoli, sembrerebbe convinto a restare in panchina nonostante il momento difficile della squadra. Il Palermo, invece, ha dalla sua il promettente tecnico ex Pordenone Bruno Tedino, che ha dichiarato di aver sposato il progetto rosanero per la storia e la determinazione della città e del club. Con lui è arrivato anche il nuovo ds, Fabio Lupo.

A Palermo il sole sembra sorgere, ad Agrigento tramontare. Se definitivamente per entrambi, questo non è ancora lecito saperlo.