I magnifici 7 nella “tempesta” dei Social

I magnifici 7 nella “tempesta” dei Social

TAORMINA – Si è concluso il così tanto atteso G7, l’evento che riuniva i – “magnifici 7” – Capi di Stato e di Governo, che dovevano far fronte a molti problemi. Un evento, comunque, già preceduto da polemiche e critiche, ma un evento che i siciliani non scorderanno. Ma soprattutto di cosa hanno parlato i social prima, durante e dopo l’incontro tra i 7 potenti?

Si può ben partire dall’ironica e sarcastica denominazione dell’incontro tra “I Magnifici 7“, con riferimento cinematografico alla pellicola western di John Sturges del 1960: dove 7 pistoleri devono difendere un villaggio messicano dalle scorrerie dei “bandidos” (e chissà cosa difendevano i nostri magnifici 7 a Taormina).

Ma nelle mire crudeli e sentenziose dei social – e dei siciliani soprattutto – è il Presidente degli USA, Donald J. Trump e, la first lady americana, Melania Trump. Proprio la first lady è stata tenuta sott’occhio dai catanesi, sfoderando il suo vestito italiano, che, come dicono sui social, “era uno schiaffo in faccia a tutti i siciliani“. E sempre su Miss Trump – e le first lady degli altri potenti, con l’unico first husband – i catanesi si sono divertiti sulla soluzione, adottata dal sindaco Enzo Bianco, per il pranzo, ricco di prodotti tipici siciliani: buonissimi arancini e cannoli; insomma hanno fatto intendere che i siciliani sono legati alla tradizione della propria terra.

Ebbene, se si sono fatte tante battute sulla moglie del presidente Trump, i siciliani non hanno comunque smesso di tenere in polemica – tra i “pro G7” e i “contro G7” – tutto l’evento: già dalla scelta della località, molti furono in disaccordo sulla decisione presa dall’ex premier e leader del Partito Democratico, Matteo Renzi; ma molti altri furono d’accordo col segretario del PD Renzi, definendo “un’occasione per la Sicilia” – e chi, contro, rispondeva “ma quali occasioni??“.

L’incontro tra i 7 grandi della Terra, ha suscitato delle polemiche riguardo proprio a tutta “l’oppressione e controllo militare delle zone di Taormina“; con chiusure di locali commerciali, di strade pubbliche, persino delle spiagge in costante controllo. Molte sono le foto sui social, basta digitare l’hashtag “#G7” si trovano tutti gli scatti, tra quelli dell’evento a quelli fatti per le strade, dove ci sono soldati e civili. Disaccordi, su tutta la nuova “politica di sicurezza” (o repressione, dipende dai punti di vista), e anche sull’incontro: molte persone sono arrivate da tutta Italia a manifestare contro il G7, in un corteo a Giardini, a cui sono seguiti alcuni scontri con la polizia.

Ma sempre ad essere al centro della discussione è Trump. Nei social sin dalla sua campagna elettorale è stato oggetto di vignette ironiche, ma soprattutto, oggetto anche di discussione: si conosce bene la politica statunitense, e soprattutto quella di Trump; proprio durante l’incontro è stato il sindaco di Messina ad alzarsi con una maglietta con su scritto “Siamo tutti dei migranti“, esclamando verso il presidente statunitense “Peace, no war, Trump!“. Un urlo fatto proprio da tutti i social verso il presidente Trump.

Di certo, i magnifici 7, non potevano aspettarsi il consenso di tutta la popolazione italiana, e soprattutto siciliana. Proprio nei social, i siciliani, non si vogliono sentire “piccoli”: si può dire, che con la denominazione “dei 7 grandi della Terra“, questi venivano messi ad un livello quasi divino e di potenza, che sembra irraggiungibile per un comune ed onesto cittadino. Ma il mondo lo sa, che nessun siciliano è piccolo, tanto meno dinanzi “ai 7”.

Ed ora, c’è chi saluta e dice addio a questi magnifici 7, che di magnifico, probabilmente, ne hanno meno di un siciliano.