Lentini, chiesa del Crocifisso tra i “Luoghi del cuore”

Lentini, chiesa del Crocifisso tra i “Luoghi del cuore”

LENTINI – All’8° censimento “Luoghi del cuore” anche la chiesa rupestre del Crocifisso. Che si classifica seconda in provincia di Siracusa e ottantatreesima nella graduatoria generale, con 3831 segnalazioni.

A promuovere l’iniziativa, il Fondo ambiente italiano (FAI) in collaborazione con Intesa San Paolo, con l’obiettivo di salvare dall’incuria e dal degrado i tesori italiani, grandi e piccoli.

La chiesa, sita tra Lentini e Carlentini, è stata sostenuta dal comitato “Lentini nel cuore”, con capofila l’associazione Neapolis e la chiesa di Santa Maria La Cava e Sant’Alfio, ma anche da associazioni e istituti scolastici del territorio.

I voti arrivati al censimento per il Crocifissodice il parroco della chiesa madre, Maurizio Pizzosono il frutto della mobilitazione sentita e appassionata di associazioni che da anni si spendono sul territorio ma anche di scuole, studenti, cittadini che si sono attivati in prima persona per proteggere e far conoscere un luogo che hanno a cuore e che per troppo tempo è stato abbandonato e lasciato all’incuria. La chiesa madre già da qualche tempo ha dato vita, oltre che a un’opera di sensibilizzazione sull’argomento, a una raccolta fondi per i primi e più necessari lavori di pulitura e restauri degli affreschi presenti negli ambienti in questione. Prossimo passo sarà la partecipazione al bando Fai per il finanziamento di un intervento di recupero all’interno del bene, oltre a un nuovo incontro del tavolo di lavoro”. Quest’ultimo è stato difatti istituito dalle amministrazioni di Lentini e Carlentini in collaborazione con Neapolis, la chiesa madre di Lentini e i club service presenti nei due comuni con l’obiettivo di avviare azioni concrete finalizzate a mettere in sicurezza il sito.

La chiesa del Crocifisso presenta l’apparato iconografico più complesso della Sicilia rupestre che si è sviluppato tra il XII e il XVII secolo. Nonostante le scarse notizie documentarie, si è dedotto attraverso studi che la grotta originariamente era dedicata alla Vergine e possibilmente al culto di Santa Maria della Cava.

Gisella Grimaldi