Buste riciclabili dei supermercati: è giusto pagarle?

Buste riciclabili dei supermercati: è giusto pagarle?

CATANIA – Ormai da anni i supermercati, ma anche i semplici esercizi commerciali, sono stati obbligati a munirsi di sacchetti per la spesa in materiale compostabile.

La decisione è stata presa per limitare il loro impatto sull’ambiente, permettendone il riciclo attraverso la raccolta differenziata, dove vengono gettate nella sezione “umido”.

La novità ha comportato, però, un “dazio” da pagare per i clienti che adesso vedono una voce in più sul loro scontrino. Si tratta di una spesa che a volte si aggira intorno ai 3 o 4 centesimi per sacchetto, oppure, nei casi più eclatanti, può arrivare fino a 10

Un costo derivato anche dall’aumento del prezzo che sono costretti a pagare per primi supermercati e negozi. Se un tempo, infatti, il prezzo per un chilo di buste era di 2 euro, oggi si attesta sugli 8

Ma non mancano le critiche da parte dei consumatori contro supermercati e negozi colpevoli, a loro avviso, di far pagare ingiustamente il prezzo delle buste che recano il loro marchio e che, quindi, servono anche a portare loro pubblicità.

Qualche cliente avanza l’ipotesi che possa trattarsi, visto il ricavo attraverso la sponsorizzazione e la normale spesa, di un arricchimento indebito per il quale il consumatore potrebbe rivolgersi a un Tribunale per chiedere di far chiarezza sulla situazione. 

Le spese legali che comporterebbe un processo e la lentezza dell’iter giuridico italiano, però, fanno desistere i consumatori dall’intraprendere un’azione legale contro i supermercati della grande distribuzione e contro chi si arricchisce grazie al nuovo mercato delle buste.

Il dibattito resta aperto: è giusto pagare il prezzo delle buste per la spesa?