Sanzioni al bar Ottagono, i fratelli Lo Faro: “Controlli puntigliosi, nostri prodotti regolari”

Sanzioni al bar Ottagono, i fratelli Lo Faro: “Controlli puntigliosi, nostri prodotti regolari”

CATANIA – “Eliminare utensili non utilizzati e/o usurati, distruzione di 2,1 kg di calamari surgelati, scarsa igiene, prodotti surgelati non indicati in nessun documento, proprietario indagato per frode nell’esercizio del commercio”.

Questo, in sintesi, è il risultato dei controlli predisposti nella giornata di ieri dal Questore di Catania, Marcello Cardona, nei confronti del bar Ottagono, di proprietà dei fratelli Carmelo e Andrea Lo Faro. 

Attenendoci a quanto riferito dalla Questura etnea, abbiamo contattato i fratelli Lo Faro per capire com’è andata e sentire la loro versione: “È tutto molto semplice, facile da spiegare. I controlli che hanno fatto al nostro bar possono essere riassunti in tre punti: prodotti surgelati, sporcizia e tracciabilità dei prodotti”.

Affrontando dunque il primo punto, i Lo Faro ci hanno spiegato che “i prodotti surgelati in questione sono tre: spinaci, olive ascolane e mozzarelle panate. Noi ci sdoppiamo in cinque personalità, tra cui pizzeria la sera e gastronomia a pranzo. La specificazione dell’utilizzo di prodotti surgelati, ci riferiamo agli spinaci principalmente, non è presente soltanto in un menù su tre, è una errata corrige. In particolare, non lo abbiamo specificato negli ingredienti che utilizziamo per preparare l’arancino agli spinaci, poi per quanto riguarda la pizza e altri piatti in cui utilizziamo questo prodotto è puntualmente specificato”.

Il reportage delle forze dell’ordine sul controllo effettuato dal personale Asp in merito allo stato igienico del locale parlava di una condizione scadente in termini di pulizia. I proprietari si sono difesi così: “Bisogna precisare, altrimenti saltano fuori soltanto notizie negative. I controlli sono stati effettuati alle ore 10 di giorno 14 febbraio, cioè per San Valentino. Crediamo sia logico trovare della sporcizia ordinaria, teniamo a sottolineare questo aggettivo, nel laboratorio in un giorno in cui il lavoro è raddoppiato se non triplicato. Quindi riteniamo sia assolutamente normale. Ci hanno anche detto di eliminare gli utensili che non utilizzavamo più, come ad esempio delle bilance antiche. Lì però non hanno riscontrato nessun tipo di problema, anche perché una volta entrati nel laboratorio si sono resi conto che quest’ultimo è stato ristrutturato poco più di un anno e mezzo fa, precisamente diciannove mesi fa”.

E la tracciabilità? Quella è costata un’indagine per frode nell’esercizio del commercio ai proprietari, poiché la quantità di 2,100 kg di calamari surgelati “non è stata indicata in nessun documento e non ne è stata rinvenuta la tracciabilità”. Anche su questo argomento, i fratelli Lo Faro sono stati abbastanza chiari: “Noi acquistiamo il pesce surgelato da un’unica ditta, per cui ogni volta che arriva il carico abbiamo la fattura che attesta la regolarità di tali prodotti. Il quantitativo di calamari che è arrivato è pari a 10 kg, divisi in confezioni da due. In quella controllata ed ispezionata era semplicemente saltata l’etichetta. Per carità, chi fa i controlli deve registrare questo, è il loro lavoro. Noi abbiamo fatto vedere la fattura in cui i due chili di calamari in questione erano presenti, per cui ci sembra assurdo dato che sono stati trovati tra l’altro in ottimo stato. Nonostante questo, però, ce li hanno fatti distruggere e va bene così”.

Infine, i proprietari dell’Ottagono ci hanno detto che faranno ricorso, “perché bisogna fornire chiarimenti e spiegazioni semplici e chiare, non disinformare. Chi ha fatto i controlli, alla fine, è rimasto anche a fare colazione da noi, per cui non ci saranno assolutamente problemi di alcuna natura”.