Germania, stop al carbone entro il 2035

Germania, stop al carbone entro il 2035

Secondo un rapporto del WWF, la Germania deve iniziare il decommissioning delle centrali al carbone più vecchie e inquinanti già nel 2019 e accorciare la durata delle concessioni delle miniere. Solo in questo modo Berlino può sperare di non fallire gli impegni sul clima, secondo cui mira a ridurre le emissioni del 95% entro la metà del secolo. Lo afferma una nuova ricerca del WWF, che ha analizzato nel dettaglio l’industria più sporca del paese, che non sembra affatto intenzionato ad abbandonare in fretta lignite e antracite.

L’Energiewende infatti stenta a proseguire in modo armonico. La decisione di chiudere le centrali nucleari del paese entro il 2022 sta spingendo il governo a riconsiderare i tempi di phase out del carbone, che è diventato il pilastro su cui puntare. Il settore rappresenta ancora circa il 40% della produzione elettrica in Germania e la lignite in particolare gioca un ruolo di primo piano. Venendo meno il nucleare, la lignite è rimasta l’unica fonte a basso costo, l’unica in grado di competere con le rinnovabili.

La produzione di energia elettrica pesa per oltre un terzo delle emissioni totali del paese, e ben l’80% delle emissioni del settore derivano proprio dallo sfruttamento di lignite e antracite. Per calcolare la roadmap, il rapporto del WWF prende a riferimento il budget di CO2 disponibile per Berlino in base all’Accordo di Parigi: 10 mld di tonnellate di CO2 nel periodo 2015-2050, di cui 4-4,5 sono quelle riservate alla produzione di energia.

Per non sforare questo tetto, la Germania deve avviare entro i prossimi due anni il decommissioning degli impianti con più di 30 anni di esercizio, impegnarsi a chiudere tutte le centrali entro il 2035 e, di conseguenza, rivedere le concessioni per le numerose miniere ancora attive. Tema quanto mai sensibile per il governo, visto che in ballo ci sono migliaia di posti di lavoro e quindi di voti. Non a caso negli ultimi mesi il ministro dell’Economia tedesco Sigmar Gabriel ha rassicurato più volte l’industria, promettendo prima una fase di transizione soft, poi arrivando a promettere che lo stop alla lignite non arriverà prima del 2040; ed è fuori tempo massimo, secondo i calcoli del WWF.

Maria Morelli