Dalla ricorrenza religiosa alla deriva consumistica: l’origine e l’evoluzione della festa

Dalla ricorrenza religiosa alla deriva consumistica: l’origine e l’evoluzione della festa

CATANIA – San Valentino è alle porte e gli innamorati siciliani e di tutto il mondo si preparano a celebrare la festa a loro dedicata. Ma quanti sanno davvero perché proprio il 14 febbraio si festeggiano le coppie innamorate e perché il loro santo protettore è Valentino?

L’”elezione” di San Valentino a protettore degli innamorati risale addirittura al 496 d.C., quando papa Gelasio I volle “cristianizzare” i lupercalia, gli antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco.

Febbraio, per gli antichi romani, era il periodo in cui ci si preparava alla stagione della rinascita. Dal quarto secolo a.C., a metà mese prendevano il via i lupercali, celebrazioni per tenere lontani dai campi coltivati i lupi. I sacerdoti appartenenti a quest’ordine si introducevano nella grotta in cui, stando alla leggenda, la lupa aveva allattato e accudito Romolo e Remo, per compiere sacrifici propiziatori, alla fine dei quali il sangue di alcuni animali veniva sparso lungo le strade della città.

All’interno di un’urna, venivano inseriti i nomi di donne e uomini che adoravano il dio Luperco per essere mischiati ed estratti da un bambino: le coppie, così formate, avrebbero vissuto un intero anno in intimità per completare il rito della fertilità.

Per porre fine a questa festa pagana, la Chiesa impose il culto di San Valentino, vescovo romano martirizzato, nato a Interamna Nahars (oggi Terni) nel 176 d.C., e morto a Roma il 14 febbraio 273 d.C..

La scelta ricadde proprio su di lui perché si diceva proteggesse gli innamorati, li guidasse verso il matrimonio e li incoraggiasse a mettere al mondo dei figli. Inoltre, le letteratura religiosa lo descrive come difensore delle storie d’amore, soprattutto se infelici. Secondo un racconto, il santo avrebbe messo pace tra due fidanzati che litigavano, offrendo loro una rosa.

La leggenda narra che fu anche il primo religioso a celebrare l’unione fra una giovane cristiana malata, Serapia, e un legionario romano pagano, Sabino: i due sposi sarebbero morti insieme proprio mentre Valentino li benediceva.

Ma per arrivare all’associazione del santo con l’amore romantico, bisogna fare un lungo salto temporale in avanti, fino alla fine del ‘300: fu allora che Geoffrey Chaucer, l’autore dei Racconti di Canterbury, scrisse, in occasione delle nozze tra Riccardo II e Anna di Boemia, Il Parlamento degli Uccelli, un poema di 700 versi in cui San Valentino viene associato a Cupido, rendendolo di fatto il santo patrono dell’amore.

La nascita dell’aspetto più commerciale della festa, quello al quale ormai siamo soliti pensare quando si avvicina il 14 febbraio, risale invece al XIX secolo quando, nei Paesi anglosassoni, comincia a diffondersi l’usanza di scambiarsi bigliettini d’amore. Fu Esther Howland, a metà Ottocento, a iniziare a produrre negli Stati Uniti biglietti di San Valentino su scala industriale.

E, anche se ormai, proprio i biglietti di San Valentino sono forse il regalo meno acquistato e ambito dagli innamorati, è da lì che tutto ha avuto inizio e che ha dato il via alla corsa ai regali per le coppie di tutto il mondo.