Scoperto senza biglietto spacca il naso a controllore Amt, i sindacati: “Siamo stati abbandonati dalle istituzioni”

Scoperto senza biglietto spacca il naso a controllore Amt, i sindacati: “Siamo stati abbandonati dalle istituzioni”

CATANIA – Viaggiava senza biglietto a bordo di un autobus della linea 2-5, che va da piazza Borsellino a piazzale Sanzio, quando è stato fermato da un controllore, intorno alle ore 15,30, in viale Vittorio Veneto.

È così che un passeggero, in evidente torto, ha dato su tutte le furie aggredendo il dipendente dell’Amt. Stando alle prime ricostruzioni, l’uomo, dopo essere sceso dalla vettura, avrebbe trascinato con sé il controllore sferrandogli un violento pugno in pieno viso, tanto da spaccargli il naso. La furia dell’aggressore sarebbe stata placata solo dall’arrivo delle forze dell’ordine.

Dura presa di posizione da parte dei sindacati FAISA/CISAL e FAST/CONFSAL, secondo i quali la situazione è ormai insostenibile ed inaccettabile. “Non siamo più disposti a subire una situazione del genere che vede i lavoratori dell’AMT uscire da casa per tutelare e garantire gli interessi del proprio posto di lavoro, a scapito della propria incolumità“. 

È quanto dichiarano i rispettivi segretari provinciali, Moschella (Faisa/Cisal) e Lo Schiavo (FAST/Confsal), che incalzano: “La situazione peggiora e noi ci sentiamo soli, tenuto conto del fatto che sono sempre più frequenti e violente le aggressioni contro il personale di AMT, colpevole solo di chiedere ai passeggeri di mostrare il titolo di viaggio”.

Spiegano Moschella e Lo Schiavo: “Da tempo, denunciamo una situazione sempre più preoccupante, dove l’incolumità degli operatori è a rischio. A breve, coinvolgeremo il Prefetto di Catania e promuoveremo un sit-in di protesta davanti la sede della Prefettura per il 7 Febbraio, dalle ore 10,00 alle ore 14,00“.

I due segretari provinciali ringraziano, infine, “le forze dell’ordine che, nonostante i problemi di organico e mezzi, cercano di tutelarci sempre“. Concludono, però, amari: “Siamo stati abbandonati dalle istituzioni“.