Protezione civile, invito ai sindaci: “Necessario un piano civile”

Protezione civile, invito ai sindaci: “Necessario un piano civile”

PALERMO – Il Dipartimento della Protezione Civile Sicilia (DRPC) ha invitato a tutti i Comuni dell’Isola a prendere precauzioni, date le ultime notizie e i fatti appresi negli ultimi giorni, e a dotarsi – o aggiornare – di un piano civile.

Voglio ancora una volta richiamare all’attenzione dei sindaci dei 390 comuni dell’Isola – dichiara Calogero Foti dirigente generale del Drpc Sicilia – su quanto stabilito dalla Legge n°225/92 che, istituendo il Servizio Nazionale di Protezione Civile, individua negli Enti locali/Comuni, i soggetti chiamati a svolgere sul territorio di rispettiva competenza le funzioni fondamentali dell’attività di protezione civile, quali l’attuazione degli interventi di prevenzione, sia di tipo passivo, sia di tipo attivo, delle varie ipotesi di rischio, la predisposizione dei piani comunali di emergenza, la gestione dei primi soccorsi e interventi urgenti, la predisposizione di strutture di emergenza, l’utilizzazione del volontariato“.

Corre l’obbligo altresì ribadire – continua Foti – che i sindaci costituiscono l’Autorità locale di protezione civile e, quindi, ricade su Essi la responsabilità di vigilare e affrontare con gli uomini e le risorse disponibili i primi momenti di difficoltà o le situazioni molto localizzate“.

Da parte nostra, nel rappresentare l’importanza del piano di protezione civile per la definizione di procedure chiare e condivise che consentano la definizione di CHI DEVE FARE COSA COME E QUANDO, chiediamo con urgenza alle Amministrazioni locali che comunichino a questo Dipartimento, anche al fine di individuare le particolari criticità delle Amministrazioni stesse, a salvaguardia di tutto il sistema locale, intercomunale e regionale di protezione civile: 1) lo stato dei piani di protezione civile; 2) le risorse umane, di materiali, di mezzi adeguati e di attrezzature efficienti di cui ogni Comune dispone o può disporre direttamente o indirettamente anche tramite accordi con le realtà locali; 3) le modalità di impiego e attivazione, anche in convenzione, delle Organizzazioni di volontariato di protezione operanti nei rispettivi territori”.