UIL e FLP chiedono tavolo di confronto per “salvare” ospedale di Militello

UIL e FLP chiedono tavolo di confronto per “salvare” ospedale di Militello

MILITELLO VAL DI CATANIA – “Chiediamo all’ASP di Catania l’immediata istituzione di un tavolo tecnico con tutti gli attori al fine di trovare una soluzione che sia consona ad assicurare i livelli essenziali di assistenza alla popolazione ricadente sul nostro territorio e riconosca l’ospedale di Militello come area disagiata, con una possibile seguente ipotesi: Pronto Soccorso o P.T.E. con potenziamento della rete di emergenza che garantisca efficienza nei processi assistenziali di primo soccorso e che non modifichi la struttura di un primo intervento efficiente; 10 posti Medicina con posti letto di lungodegenza; 10 posti di Chirurgia di bassa intensità assistenziale con interventi in Day Service o Week Service e nel week end un servizio di reperibilità h 24 per le urgenze; SUAP (Speciale Unità Accoglienza Permanente); UOC di Rianimazione, già presente e P.T.A.”.

Questo è quanto chiedono Stefano Passarello, segretario territoriale della Uil FPL, ed Antonio Sangiorgi, responsabile regionale dell’area infermieristica per la Uil FPL in merito alla paventata idea di riordino del sistema sanitario regionale che, se applicato, avrebbe conseguenze letali per l’ospedale di Militello e per tutto il comprensorio.

Così la segreteria sindacale aziendale del P.O. di Militello V.C. insieme a quella territoriale, dopo aver appreso il nuovo scenario impostato sulla “tempodipendenza” della rete ospedaliera, chiede nuovi approfondimenti, in quanto la legge 5/2009 ha prodotto risultati positivi solo in termini di risanamento dei conti ed avendo indebolito il SSR con un ridimensionamento dell’offerta sanitaria.

La proposta presentata oggi configura uno scenario del sistema ospedaliero pubblico che se non supportato adeguatamente negli ambiti del territorio e delle cure primarie, rischia di determinare ulteriori condizioni di arretratezza sotto il profilo dell’assistenza e dell’occupazione.

Passarello e Sangiorgi ricordano come nei criteri di riorganizzazione messi in atto emerge in modo chiaro che la responsabilità della rimodulazione del piano è tutta nelle mani della Regione, in quanto vige il Decreto Balduzzi.

Secondo la UIL FPL è necessario far emergere i criteri ispiratori di questo nuovo Piano ed occorre il massimo impegno da parte di tutti gli attori coinvolti con un efficace confronto di merito per fare delle scelte che tengano in debita considerazione le fragilità del sistema, le specificità territoriali, i dati epidemiologici, le dotazioni infrastrutturali, le caratteristiche orografiche e le condizioni della viabilità, caratteristiche queste che classificano l’area di Militello come disagiata.