La disperazione di 173 ex lavoratori Anfe Catania: “Dobbiamo ricevere 20 stipendi”

La disperazione di 173 ex lavoratori Anfe Catania: “Dobbiamo ricevere 20 stipendi”

CATANIA – Aspettano da due anni i loro stipendi: più di 20. Quella che vi raccontiamo oggi è la denuncia di un ex dipendente dell’Anfe provinciale di Catania, Daniele Bombaci che, contattato telefonicamente, ci racconta del dramma che lui e i suoi ex colleghi, stanno vivendo. 

“Sono stato assunto nel 2008 all’Anfe provinciale di Catania. Nel 2013 c’è stata l’operazione Pandora in cui vennero arrestati i vertici della nostra azienda che, da quel momento, venne commissariata all’Anfe nazionale”. 

Inizia allora il calvario senza fine di 173 dipendenti: “Nel 2014 siamo stati licenziati – continua il signor Bombaci -. Con la vecchia amministrazione non avevamo mai avuto problemi. Abbiamo sempre ricevuto i nostri stipendi. Con la nuova amministrazione, invece, dobbiamo percepire 20 stipendi e il TFR”.

“Nonostante diversi incontri con i vertici, assessorati alla formazione… la situazione non si sblocca”.

Martedì scorso, grazie ad un tavolo formativo, dirigenti e assessori si sono riuniti: il risultato è sembrato essere alquanto positivo. I fondi sono stati sbloccati e spostati su un conto sociale. Il decreto è pronto. Cosa manca? Il pagamento della Regione. Anzi, manca la volontà dei dirigenti.

A vivere a pieno questa situazione, diventata ormai insostenibile, è anche Laura Bonifacio, coordinatrice provinciale Cobas CT. 

Abbiamo fatto una lunga chiacchierata con Laura che, ormai giunta al limite, ci spiega come “i soldi sono stanziati ma devono essere ancora erogati. Non ci sono più altri passaggi da fare: l’amministrazione non dichiara più che ci sono cose mancanti da parte dell’ente. L’ente, dal canto suo, dichiara di aver esaudito tutte le richieste dell’assessorato… dunque, bisogna soltanto stabilire le modalità di pagamento”. 

Tavoli, tavolini, incontri, dichiarazioni, firme… è tutto un via vai di parole che non si conclude, però, con i fatti. 

“Domani abbiamo un altro incontro: non soltanto per l’Anfe ma per la salvaguardia occupazionale del personale di molti altri enti che devono ricevere anch’essi i soldi dovuti. All’incontro saranno presenti anche i dirigenti e l’assessore alla formazione, Bruno Marziano. È proprio a loro che chiederemo, per l’ennesima volta, come e quando verranno stanziati i soldi che ci spettano”.

Dei 41 milioni di euro stanziati dalla Regione, soltanto 3 milioni dovrebbero andare all’Anfe.

“Siamo stanchi di aspettare, siamo stanchi di non avere mai una certezza: è ormai diventato un problema politico. Non ci danno una data indicativa di quando prenderemo questi soldi… – continua la Bonifacio – se la situazione dovesse ancora continuare per le lunghe, provvederemo a fare un esposto alla procura. Non abbiamo più alternative”.

La cosa strana è che questi 41 milioni appartengono a fondi europei quando, invece, ci sono ben 800 mila euro pronti ad essere utilizzati da subito perchè fondi ministeriali. 

“Basterebbe una firma del dirigente e questi soldi potrebbero uscire, e invece, niente. Potrebbero pagare un anticipo a tutti…”, dichiara Laura Bonifacio.

Ex lavoratori costretti a vivere in macchina: senza un tetto. Costretti a chiedere aiuto agli strozzini. Che scappano alla vista dell’affittuario perchè “non ci sono i soldi per l’affitto”. Lavoratori con figli affetti da gravi mali… ma niente. Nessuno si preoccupa di firmare e dare questi soldi dovuti che, dopo anni di lavoro e sacrifici, risolleverebbero la vita, ormai al limite, di 173 famiglie che, dal 2014, hanno smesso di vivere. 

Nei prossimi giorni sentiremo i dirigenti per capire cos’altro occorre… quanto ancora c’è da aspettare?