Tendenze, estro e fantasia in una Catania di… politici e comici

Tendenze, estro e fantasia in una Catania di… politici e comici

CATANIA – Nessuno potrà mai negare che Catania sia una città alla moda. Non è più la Milano del Sud, specie dal punto di vista economico. Ma le tendenze, l’estro, la fantasia… quelle sono nel DNA dei catanesi.

Catania si respira nell’aria, si ha nel sangue, si incunea nella mente e, se ne sei lontano, ti manda il cuore in tachicardia al solo ricordo. Poi, magari, quando ci sei in città, la tachicardia ti viene lo stesso. Ma per altro…

Una città di artisti, di poeti e, purtroppo, di troppi capi e politicanti. Anche loro mostrano tendenze, estro e fantasia. E a capo dei capi chi potrebbe esserci se non il “primo” cittadino. Già, pensate l’estro “bianco”: alla prima sindacatura la sua tendenza era quella di mettere fiori per far felici i catanesi; adesso, alla sua ultima in ordine temporale, è quella di mettere dossi. In ogni dove.

Da via Vincenzo Giuffrida al viale Vittorio Veneto ci sono montagnette zebrate che scoraggiano alla velocità gli automobilisti. Quegli stessi automobilisti a cui un altro politicante aveva dedicato altre attenzioni. Vi ricordate le rotatorie dell’assessore Santo Castiglione? Beh, anche quelle erano tendenze, per certi versi. Ma li è un’altra storia. E mi sovviene in mente il mio amico Enrico Manna che nel suo spettacolo con i “Dolci & Gabbati“, all’epoca, cantava “Una rotonda sul mare” quando imitava il Castiglione della giunta Scapagnini.

Cambia giunta, cambia sindaco, cambiano assessori. Si torna a Bianco ma con nuove tendenze, estro e fantasia. A tal punto che per fare le rotatorie adesso si deve passare dall’abbattimento del ponte. Tondo Gioeni docet.

Ma si sa, non può e non deve esserci contiguità con la giunta precedente. Quella di prima è sempre quella che ha fatto i danni e affossato la città. Niente, dunque, che possa far ricollegare al passato. Si cambia. Nessun’altra rotatoria; piuttosto dossi, montagnette “scoraggia velocità”. Nuove tendenze, estro e fantasia. Ma anche qui mi viene in mente una canzone, pure stavolta c’è un comico nostrano in mezzo. Un altro mio amico: Giuseppe Castiglia e la sua canzone dedicata a Catania.

“Che bedda Catania, Catania di notti, cu attracca, cu vivi e cu fa cosi storti” recita una parte del testo della sua composizione. Un veggente Castiglia? No, affatto. Che Catania è “bedda” non lo ha mai negato nessuno; che i catanesi “attraccano e vivono” è fuori dubbio. E che a Catania c’è… “cu fa cosi storti“, beh, con queste teste al comando non è che ci vuole tanto a pronosticarlo. E “di notti” poi. Come se la città si svegliasse distratta e non si accorgesse di nulla. O forse “di notti” per giustificare che erano presi dal sonno coloro che hanno eseguito i lavori. E, soprattutto, coloro che li hanno ideati in tal senso.

Si, parliamo sempre dei dossi. E di estro e fantasia… Ce ne vogliono tanto, di estro e fantasia, per allungare i dossi fino alla pista ciclabile. Come avvenuto al lungomare. Già, il lungomare “liberato” per i ciclisti che adesso sono “imprigionati” dalle montagnette “scoraggia velocità”.

Ma che volete, adesso Catania è città metropolitana. Si deve pensare in grande. Mica ci si può limitare ai dossi nelle sole carreggiate automobilistiche? Eppoi, con quel paesaggio costiero, con la brezza marina, con la flemma ed il romanticismo dei catanesi sognatori meglio lo “scossone” dei dossi che ti risveglia di soprassalto piuttosto che correre il rischio di addormentarsi su due ruote ciclabili.

Siamo al grottesco, al para… DOSSO, al comico.

No, signori, siamo a Catania. Dove da sempre regnano… tendenze, estro e fantasia. Bravo sindaco Bianco. Porta alta la bandiera della tradizione. Si, anche quella dei comici che ci vengono a mente…