“Qui non ordiniamo e non vendiamo il libro di Riina”. La ribellione di una libreria catanese

“Qui non ordiniamo e non vendiamo il libro di Riina”. La ribellione di una libreria catanese

CATANIA – “In questa libreria non si ordina né si vende il libro di Salvatore Riina”.

Sono le parole che si leggono su un piccolo cartello affisso all’ingresso della libreria Vicolo Stretto, in via Santa Filomena a Catania. I titolari dell’esercizio commerciale hanno deciso di non vendere il libro “Riina, Family Life” (edizioni Anordest), dopo aver assistito all’intervista del figlio di Totò ieri sera a Porta a Porta.  

La fotografia del cartello è stata pubblicata anche su Facebook da Maria Carmela Sciacca, proprietaria della piccola libreria, che scrive: “Chiedo a tutti i miei colleghi di affiggere lo stesso cartello”.

Si fa barriera dunque contro Riina jr. “Noi siamo a favore della cultura della legalità – spiega la titolare – a Catania abbiamo la memoria corta e invito tutti, piuttosto che a leggere lo scritto di Salvo Riina a scegliere quello di Dacia Maraini che titola “Sulla mafia” .

Non un dubbio ma la chiara volontà di non esporre nella propria libreria lo scritto “incriminato”. 

“Non scherziamo! – incalza la Sciacca – Fino a quindici anni fa in via Santa Filomena non si poteva neanche camminare in quanto il quartiere era malfamato. Adesso proprio attraverso la cultura, la zona è stata rilanciata e io non posso permettere che attraverso la mia libreria passi il messaggio sbagliato“.

Eppure piovono critiche anche per lei. Nella sua pagina Facebook alcuni utenti le hanno puntato il dito contro, sollevando un polverone sulla libertà di stampa. “Non è una libreria che deve impedire alle persone di leggere un testo. Se gli italiani vogliono comprarlo si dimostreranno per quello che sono”, afferma Giuseppe.

Ma Maria Carmela Sciacca sceglie il silenzio come risposta, non temendo affatto alcuna ripercussione economica. “Proprio alcuni giorni fa, ho organizzato un incontro insieme con  alcuni imprenditori, fra i quali Gianluca Maria Calì che ha dovuto lasciare la Sicilia perché sotto minaccia mafiosa, e quindi non mi posso permettere affatto di esporre il libro di Riina”.

Giorgia Mosca – Vittoria Marletta