Nuova Aquila: “Assurdo dover emigrare da Palermo!”

Nuova Aquila: “Assurdo dover emigrare da Palermo!”

PALERMO – A sole due settimane dall’inizio del campionato l’Aquila Palermo vive ancora un lato oscuro riguardante il suo futuro. Non tanto sotto il profilo tecnico, dato che il roster è stato adeguatamente rinforzato per ben figurare nel prossimo torneo di serie B, quanto piuttosto sul piano logistico: dove disputare le partite casalinghe?

Come accennato tempo a dietro, il PalaMangano non “gode di ottima salute”. Il sistema di areazione non è efficiente, così come il gruppo di continuità. Risultato? Impossibile giocare alle ore 18 le sfide in casa. Inoltre, c’è da risolvere il problema della co-gestione con le altre società che utilizzano il palazzetto per i propri allenamenti.

Eppure, già qualche mese fa, la società biancorossa aveva presentato al comune una proposta interessante: 120 mila euro più IVA per l’affidamento condiviso della struttura con tutte le spese di manutenzione necessarie. Oltre al ripristino dell’impianto di areazione e dell’UPS, si sarebbe provveduto a cambiare il tabellone segnapunti ed il parquet. Quest’ultimo di ultima generazione ed in linea con i regolamenti di Eurolega. Insomma, un lavoro come si deve per rilanciare l’immagine della pallacanestro e di Palermo.

PalaMangano 1

Tuttavia, ancora non è arrivata alcuna risposta ufficiale dall’amministrazione, come spiegato dal general manager dell’Aquila Palermo, Francesco Lima: “Non una telefonata, non un incontro, né una carta intestata o timbrata. Assurdo che ancora non abbiamo ricevuto alcuna risposta da parte del comune. L’unica risposta che abbiamo avuto è stata quella di metterci d’accordo con altre società. Ma alcune non giocano neanche lì, quindi non capisco che esigenze abbiano di avere ulteriori ore a disposizione“.

Per questo si è chiesto anche l’intervento della Federazione. Nel caso non si trovi una soluzione l’Aquila potrebbe andar via: “Oggi alla 15 dovremmo sederci tutti a tavolino. Abbiamo richiesto alla FIP un incontro per risolvere il problema. Il campionato è alle porte e noi dobbiamo trovare una soluzione. Se sembrano troppi i 10 anni di co-gestione, che si dica. L’importante è avere una risposta. Tra l’altro noi non dovremmo parlare neanche con altri, ma solo con il comune. In modo precauzionale abbiamo sondato il terreno. In caso di esito negativo potremmo spostarci a Bagheria. Ma sarebbe un danno grande per noi, lo sport e la città“.