Andrea Stival dal pm tra alibi convincenti e perplessità

Andrea Stival dal pm tra alibi convincenti e perplessità

RAGUSA – Il mistero sulla morte del piccolo Loris Stival si infittisce, complice la poca chiarezza nelle dichiarazioni della madre, Veronica Panarello, accusata di averlo ucciso.

Le sue 4 versioni, infatti, lasciano più confusi che persuasi: qual è la verità? Che sia realmente non in grado di intendere e di volere? O esiste qualche altra ragione per cui avrebbe ucciso il figlio?

Secondo la sua ultima dichiarazione il movente ci sarebbe, così come un complice: il suocero Andrea Stival. I due avrebbero avuto una relazione amorosa e sarebbero stati scoperti dal piccolo Loris, che avrebbe minacciato la madre di raccontare tutto al padre Davide. E, questo, avrebbe fatto scattare il raptus omicida della Panarello uccidendolo con la complicità del nonno.

Nel corso dell’interrogatorio di questa mattina, Andrea Stival dovrà dare alcune risposte al pubblico ministero Marco Rota. Da un lato, il nonno non avrebbe nulla da temere. Come emerge da un approfondimento sul quotidiano “La Sicilia” a cura di Mario Barresi, Andrea Stival non è stato ripreso da nessuna delle 42 telecamere sparse per Santa Croce Camerina. E, inoltre, ci sarebbero alcune testimonianze in suo favore, come quelle della moglie e di alcuni vicini di casa.

Tuttavia, questo non basterebbe a scagionarlo completamente: le analisi dei tabulati hanno evidenziato un’impennata di telefonate tra la lui e la nuora a partire da maggio 2014 e nei giorni in cui il figlio Davide non era presente a casa per lavoro. Semplice vicinanza a una donna sola con due figli o c’è dell’altro?

Intanto, il legale della donna, Francesco Villardita, ha richiesto il rinvio a giudizio previsto per il prossimo 17 marzo al fine di completare la perizia psichiatrica nei confronti della donna.