La storia di San Valentino: ecco da chi ereditiamo la festa degli innamorati

La storia di San Valentino: ecco da chi ereditiamo la festa degli innamorati

CATANIA – San Valentino è la festa degli innamorati: ma dietro questa festa, in cui all’usanza di scambiarsi le lettere, “valentine”, si è sostituita sempre più quella delle cene e dei regali, si tramandano tante storie.

Intanto conosciamo brevemente il Santo. Valentino nacque a Terni nel 176 d.C. e, all’età di 21 anni si convertì al cristianesimo e diventò, successivamente, vescovo di Terni. La sua figura è associata particolarmente alla figlia del suo carceriere. Si narra, infatti, che ridiede la vista e che si legò molto alla ragazza, a cui lasciò una lettera prima di essere decapitato con scritto alla fine “Dal tuo Valentino”. Da qui, appunto, le “valentine”. E, storicamente, la prima fra tutte sembra essere quella mandata da Carlo d’Orleans alla moglie.

A Valentino, però, sono associati anche altri miti. Uno di questi vorrebbe che il Santo porse una rosa a due giovani che litigavano, facendoli riappacificare. E, ancora, un’altra narra che Valentino fece volare dei piccioni intorno a delle coppie che si scambiavano gesti d’affetto. Da qui il termine “piccioncini”.

Più triste, invece, la storia d’amore legata a una cristiana e a un centurione: Serapia e Sabino. Quando lei era vicina alla morte, lui chiese a Valentino di essere battezzato così da poterla sposare, dato che la madre della ragazza era molto contraria. Poco dopo essersi sposati, i due morirono.

Insomma, sono diverse le storie legate a Valentino, ma è certo che fu papa Gelasio I nel 496 a dedicare il 14 febbraio al Santo. Oggi, le sue reliquie sono nella Chiesa della Madonna di Loreto a Rovereto. Forse non tutti sanno che dietro al consumismo dei nostri tempi legato alla festa, si nasconde la storia di una persona che ha dedicato la sua vita alla fede e all’amore.