L’Isola Bella di Taormina ripulita dalle cicche

L’Isola Bella di Taormina ripulita dalle cicche

TAORMINA – Preoccupanti esiti del sopralluogo effettuato dal personale del Cutgana dell’Università di Catania, con la collaborazione della delegazione di Letojanni dell’associazione Rangers International, nel periodo compreso tra aprile ed ottobre.

Ben 15 chili di mozziconi di sigaretta su 20 campionamenti, in quella che dovebbe essere una delle principali mete di attrazione della nostra Sicilia, visto il peso di una località turistica come Taormina.

Un tesoro di cui tutti, siciliani e non, dovrebbero prendersi cura. Proprio per questo, spiega Anna Abramo, direttore dell’area protetta,  “il Cutgana, in qualità di ente gestore della riserva, grazie anche agli esperti Saverio Sciandrello e Veronica Leotta, metterà in campo misure preventive per evitare l’abbandono delle cicche, promuovendo iniziative e comportamenti che possano sensibilizzare cittadini, turisti e tutti coloro che vivono il mare e la spiaggia della Perla del Mediterraneo”. Un’opera di sensibilizzazione e di prevenzione essenziale per il territorio, date le condizioni in cui versa.

“Il Cutgana ha anche aderito alla campagna promossa da Marevivo, denominata ‘Ma il mare non vale una cicca?’, distribuendo gratuitamente dei posaceneri tascabili”, continua Anna Abramo, evidenziando ancora “l’esigenza di classificare le cicche come rifiuto pericoloso anche per l’ambiente, la necessità di provvedere a una loro raccolta differenziata” e la problematica dell’istmo dell’Isola Bella, “quel cordone sabbioso-ghiaioso che mette in collegamento l’isolotto con la terraferma e che dai primi mesi primaverili rappresenta il luogo preferito da molti visitatori, mentre in estate è sommerso o semisommerso dal mare. È chiaro che proprio le cicche abbandonate in questa ridotta e vulnerabile porzione della riserva sono le prime a giungere in mare e quindi ad alterare il delicato equilibrio ecologico di flora e fauna marina”

Isola Bella cicche 1

La preoccupazione per la situazione della riserva deriva dal fatto che le cicche di sigarette sono, a quanto pare, uno tra i rifiuti più temibili, in quanto  occupano il primo posto tra i rifiuti presenti nei fondali e impiegano, per degradarsi, dai 2 ai 5 anni.

“È emerso che le cicche sono al primo posto nella top-ten dei rifiuti che imbrattano le città e i mari di tutto il mondo. Ogni anno milioni di pesci e uccelli perdono la vita proprio a causa dell’ingestione di cicche scambiate per cibo – ha spiegato Anna Abramo -. Purtroppo, però, l’impatto e l’inquinamento ambientale determinato dai mozziconi di sigaretta è stato sottovalutato per troppo tempo con relativo vuoto normativo e culturale. La cicca di sigaretta, per le sue ridotte dimensioni, è stata trascurata come fonte di inquinamento, ma in realtà anche la porzione residua di una sigaretta rappresenta una seria minaccia per l’ambiente. La combustione del tabacco produce più di 4000 sostanze chimiche ed una parte di queste sostanze resta nelle cicche con la conseguenza che la porzione di sigaretta non fumata contiene diversi agenti chimici pericolosi per la salute dell’uomo e per l’ecosistema”.

Fondamentale è, quindi, l’opera che il Cutnaga svolge e che, insieme a una maggiore attività dei servizi di pulizia, contribuirà alla salvaguardia di una bellissima e apprezzatissima riserva come quella dell’Isola Bella.