Prospettive di sviluppo in Sicilia: PMI, patrimonio da valorizzare

Prospettive di sviluppo in Sicilia: PMI, patrimonio da valorizzare

PALERMO – Imprenditori e politici allo stesso tavolo per discutere del futuro delle PMI siciliane. Tema fortemente sentito da Ninni D’Aguanno, Paolo Agnelli e Dino Piacentini rispettivamente presidenti di Confimi Industria Sicilia, Nazionale ed Aniem Nazionale. Ad aprire i lavori nella Sala Gialla dell’Ars il presidente Giovanni Ardizzone, il quale ha dichiarato che il suo “impegno personale e del Parlamento sarà costante e l’attenzione non calerà sul futuro delle PMI siciliane”.

D’Aguanno propone di “promuovere l’imprenditorialità, facilitare la creazione di nuove imprese e incoraggiarne lo sviluppo, nonché fornire agevolazioni per l’accesso ai capitali di rischio e ad altri tipi di finanziamenti”.

Consenso a tale richiesta viene espresso dalla parte politica partecipante. “Non si può fermare un settore come l’edilizia, e dobbiamo puntare l’attenzione anche alla manutenzione di cui hanno bisogno le infrastrutture. Anche la legge sui centri storici può dare respiro alle imprese” è quanto asserisce l’on. Marziano, presidente della III commissione.

Agnelli punta l’attenzione sul fatto che “si fa ancora fatica a considerare l’edilizia parte del settore manifatturiero italiano. Noi invece siamo assolutamente convinti che l’edilizia sia un comparto industriale capace di attrarre investimenti e generare posto di lavoro e che come tale vada tutelato”.

L’on. Coltraro asserisce che “il convegno organizzato da Confimindustria rappresenta un importante momento di confronto tra politica e imprenditoria. È dunque necessario che la politica siciliana si renda conto di ciò e inizi un’attività diretta a incentivare le piccole e medie imprese siciliane virtuose e aiuti a crearne di nuove”.

Soddisfazione per l’interesse mostrato dagli imprenditori nei riguardi della legge sugli appalti, varata qualche mese fa, e che ha portato oggi le categorie coinvolte a discuterne, è espressa dall’assessore Giovanni Battista Pizzo, il quale ribadisce che “la legge sugli appalti che abbiamo votato in aula rappresenta una svolta epocale“.

Grazia Gulino