QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.
Legno, colori, trucioli, calore, utensili, gioia.
Il cantiere Rodolico è in ognuna di queste parole che lo contraddistringuono da cinque generazioni, diventando di fatto parte integrante della storia del piccolo borgo di Aci Trezza, e qui il falegname, carpentiere, artista e mastro d’ascia Salvatore Rodolico respira l’odore del legno da ottantasette anni.
Entrare nel cantiere, con la sua luce fioca e il suo odore invadente del legno è un’emozione unica, che ti rapisce e ti immerge in un piccolo mondo ricco di ricordi e bellezza. La storia del cantiere si intreccia a quella di Aci trezza così come si intrecciano i fili delle reti da pesca, che troviamo in tutte le barche realizzate dall’inizio alla fine con un emozione unica. Dallo scheletro al varo, è così che un semplice pezzo di legno prende vita e assorbe l’anima dell’artista che lo realizza e lo modella con le mani capaci di raccontare centinaia di storie di legno. Povero, onesto e lavoratore così definisce le sue origini Turi Rodolico, che ringrazia i suoi genitori per avergli trasmesso l’amore per questo lavoro che purtroppo sta scomparendo; con il figlio Gianni questo ciclo di storia, che richiede tante responsabilità e passione affinchè ogni creazione sia piena dell’anima dell’artista che l’ha lavorata, si concluderà. Per zio Turi non esiste una parte più complicata delle altre nella fase di costruzione di una barca, tuttavia per spiegarmi quella più camurriusa mi ha portata di fronte a un modellino di una barca: Le barche con la poppa piatta sono più facili da realizzare rispetto a quelle con la poppa tonda, indicandomi la differenza su due diversi modellini realizzati di recente. Ormai da anni non si realizzano più imbarcazioni e negli ultimi tempi il mastro d’ascia realizza dei modellini in scala in ogni loro dettaglio; ognuna di queste incredibili creazioni contribuisce a dare al cantiere l’area di un museo vero e proprio, in cui il tempo si ferma per permettere ai visitatori di immergersi nell’essenza di ogni opera. All’interno del cantiere sono presenti innumerevoli strumenti che rimanendo immobili raccontano la loro storia e quella di tutte le barche che hanno costruito durante il corso della loro esistenza.
Ho molti desideri, ma quello più importante è la mia famiglia. Con mia moglie abbiamo fatto sessantasette anni di matrimonio e due di fidanzamento, mia moglie è il mio tesoro e le voglio bene. L’anima del mastro d’ascia non è destinata solo alle sue creazioni come accade per un artista e le sue opere, ma va oltre. È proprio questo a renderlo unico e a renderlo veramente un tesoro umano vivente, ed è anche per questo che nei momenti di enorme difficoltà il cantiere ha destato la sensibiltà di molti artisti che, insieme alle persone del luogo, hanno fatto di tutto per preservarne la sua storia. Al cantiere Rodolico l’odore del legno continuerà a stimolare ricordi, raccontando emozioni intrise di semplicità e amore.
Elena Vittorio 4^A – Liceo Classico Europeo Convitto Mario Cutelli – Catania (CT)