Referendum, quattro quelli sul lavoro. Perché la Cgil etnea invita a votare “sì”

Referendum, quattro quelli sul lavoro. Perché la Cgil etnea invita a votare “sì”

CATANIA – A Catania, la Cgil si impegna a informare i cittadini e a ridurre l’assenza alle urne, invitando a votare“. Nel periodo primaverile si voterà per i cinque referendum approvati dalla Consulta. Quattro di questi sono stati proposti dalla Cgil e riguardano in particolare il mondo del lavoro.

Tra l’altro il capoluogo etneo e più in generale la Sicilia si caratterizzano per il lavoro precario, i contratti a tempo determinato e le morti bianche.

I quattro referendum sul lavoro

Attraverso un referendum si vuole intervenire sul Jobs Act, introdotto dal governo Renzi, che regola i licenziamenti per i lavoratori assunti dopo il 2015. Oggi, se un’azienda licenzia qualcuno senza una ragione valida, non è obbligata a reintegrare il lavoratore. Con il quesito, si chiede di tornare a permettere il reintegro in caso di licenziamento ingiustificato.

Indennità nelle piccole imprese, si propone di aumentare l’indennità che i lavoratori ricevono se vengono licenziati senza motivo in piccole aziende con meno di 15 dipendenti. Al momento, c’è un limite di sei mesi di stipendio come indennizzo, ma si vuole eliminarlo per rendere le tutele più forti. Con questa riforma l’indennizzo andrebbe stabilito da un giudice sulla base di una serie di criteri tra cui l’età, carichi di famiglia e capacità economica dell’azienda.

Contratti a termine, si chiede di cambiare alcune regole sull’uso dei contratti a tempo determinato, cercando di evitarne un abuso e dando più diritti ai lavoratori. Infine, un referendum riguarda gli infortuni sul lavoro e le responsabilità. Attualmente, se un lavoratore si infortuna durante un appalto, la responsabilità non sempre ricade sull’impresa che ha commissionato il lavoro. Con il quesito, si vuole fare in modo che anche l’impresa che ha dato l’appalto possa essere responsabile in caso di incidente.

I partiti contrari ai referendum

I referendum abrogativi proposti dalla CGIL sono stati sostenuti da PD, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. Si sono detti contrari, oltre ai partiti della maggioranza di Governo, anche Azione e, ovviamente, Italia Viva, il partito di Renzi.

L’intervista al Segretario generale della CGIL di Catania

Il Segretario generale della CGIL di Catania, Carmelo De Caudo, ha sottolineato l’importanza di recarsi alle urne per manifestare la propria preferenza.

 

Referendum cittadinanza extracomunitari

Il referendum sulla cittadinanza per gli extracomunitari punta al dimezzamento, da 10 a 5 anni, del tempo di residenza legale in Italia richiesto per la presentazione della domanda di cittadinanza da parte di uno straniero maggiorenne extracomunitario. Una volta ottenuta, la cittadinanza potrebbe essere trasmessa ai figli minorenni.

La riforma riguarderebbe complessivamente 2,5 milioni di persone in Italia. In molti Paesi europei, come Francia e Germania, il periodo di residenza necessario per ottenere la cittadinanza è già ora di 5 anni.

Il referendum sulla cittadinanza era stato proposto all’inizio di settembre dal deputato Riccardo Magi, del partito progressista +Europa, a cui poi si erano aggiunti diversi altri partiti e associazioni.