CATANIA – L’ultima comunicazione dall’Amministrazione di Catania conferma che i cittadini sfollati a causa dell’esplosione avvenuta ieri a San Giovanni Galermo non possono ancora fare ritorno nelle loro abitazioni.
Disagio emotivo e organizzativo
Oltre ai danni materiali provocati dall’esplosione, un profondo disagio emotivo e organizzativo ha scosso gli abitanti.
Questa mattina, mentre noi giornalisti eravamo impegnati a raccogliere informazioni, i residenti erano alle prese con l’incertezza, cercando di capire quando potranno finalmente rientrare nelle loro case e riprendere possesso dei propri spazi.
Intanto, si cercano risposte e si lavora per individuare le responsabilità di quanto accaduto. Fortunatamente, non si registrano vittime, e le indagini sono già state avviate.
Il numero delle famiglie costrette a lasciare casa
Tra gli sfollati, il sentimento predominante raccolto questa mattina è la paura che questa situazione possa protrarsi troppo a lungo. Attualmente, due strutture alberghiere sono state messe a disposizione per accogliere i circa 45 sfollati, ma il numero di famiglie costrette a lasciare le proprie case è ben più alto: molti hanno trovato rifugio da amici o parenti.
Nonostante le difficoltà, gli sfollati non hanno voluto separarsi dai loro animali domestici. Due ragazzine si intrattenevano giocando con il loro gatto al guinzaglio, un piccolo segno di normalità in un contesto di grande disagio.
Altre perdite di gas in città
La comunità si stringe attorno agli abitanti colpiti, anche perché la paura non si limita a San Giovanni Galermo. Oggi si è parlato di altre perdite di gas in diverse zone della città, come in via Sebastiano Catania. Lo scoppio avrebbe potuto verificarsi ovunque, anche vicino alle nostre case. La situazione, da zona a zona, sembra non essere poi così diversa. Resta la speranza che si tratti di un caso isolato.