CATANIA – Arriva con le parole di Nourdine Tbibi e Aurora Scammacca – Rappresentanti d’Istituto dell’Istituto Tecnico Nautico “Duca degli Abruzzi” di Catania – una nota riassuntiva su un incontro tenutosi con tema la violenza di genere.
L’incontro all’Istituto Tecnico Nautico “Duca degli Abruzzi” di Catania
Il 26 novembre scorso si è tenuta un’assemblea dedicata a un tema di estrema importanza: la violenza di genere. Questo momento di confronto ha coinvolto l’intera comunità scolastica in una riflessione profonda, necessaria per comprendere e affrontare una realtà che ci tocca tutti, giovani inclusi. Durante l’incontro, è stato proiettato il cortometraggio Ogni tre giorni di Mark Petrasso, una potente narrazione che ha saputo esprimere con intensità la gravità di un fenomeno drammaticamente attuale.
L’assemblea è stata arricchita dagli interventi dell’avvocato Giovanna Burello Radice, che ha illustrato le tutele legali per le vittime, e di Concetto Venti, rappresentante di Amnesty International, che ha sottolineato l’importanza della lotta per i diritti umani e l’uguaglianza.
Il contributo personale e la necessità di sensibilizzazione
Come rappresentanti degli studenti, spiegano Nourdine Tbibi e Aurora Scammacca: “Sentiamo che la scuola non è solo un luogo di istruzione, ma anche uno spazio per educare al rispetto e alla consapevolezza. La violenza di genere non è un problema distante o confinato a determinate situazioni: è presente anche nelle relazioni quotidiane, nei rapporti tra coetanei. Spesso si manifesta attraverso parole e comportamenti che vengono sottovalutati, ma che perpetuano dinamiche di prevaricazione“.
Aurora Scammacca, rappresentante e volontaria dell’associazione “Fratres”, ha lavorato su un cortometraggio che esplora le sfumature della violenza psicologica e la paura vissuta dalle donne. Il film racconta la storia di una donna che, seguita per strada da un uomo, vive un momento di forte ansia, rivelandoci quanto sia opprimente la sensazione di pericolo costante. Questa narrazione mette in luce una realtà comune a tante donne: il sentirsi vulnerabili anche in situazioni apparentemente normali.
L’impegno per un cambiamento collettivo
Da questa esperienza emerge con forza la necessità di cambiare la mentalità che alimenta la violenza di genere. Non si tratta solo di prevenire atti estremi, ma di educare fin da giovani al rispetto reciproco. Come sottolineato durante l’assemblea, “dobbiamo imparare a riconoscere e combattere atteggiamenti sessisti e possessivi nelle relazioni e nei discorsi quotidiani“.
“Questa assemblea rappresenta un primo passo verso una sensibilizzazione diffusa. Siamo convinti che, uniti, possiamo contribuire a un cambiamento significativo: ogni donna ha il diritto di vivere senza paura, e sta a tutti noi garantire che questa diventi una realtà. La lotta alla violenza di genere è una responsabilità collettiva, e noi giovani siamo pronti a fare la nostra parte“, hanno concluso le due Rappresentanti d’Istituto.