ADRANO (Ct) – Operazione “Meteora” ha portato all’arresto di 18 persone legate ai clan Santangelo di Adrano e Mazzei di Catania. Nove andranno in custodia cautelare in carcere, altrettanti erano già stati raggiunti da provvedimenti restrittivi
L’intervento, richiesto dalla Procura di Catania e coordinato dal Commissariato di Adrano, ha coinvolto dalle prime ore di questo mattino circa 150 uomini della Polizia di Stato, con il supporto della Direzione Centrale Anticrimine, della polizia scientifica e del reparto mobile. “Meteora” è il “naturale proseguimento” dell’operazione “Meteorite” dell’ottobre 2006, azione con cui le Forze dell’ordine erano già intervenute sul territorio adranita.
Fondamentale il collaboratore di giustizia Giovanni La Rosa
L’indagine è partita dalle dichiarazioni rese a dicembre del 2019 da Giovanni La Rosa, collaboratore di giustizia, “perfetto killer” come lui stesso si è definito, che ha fornito dettagli sull’omicidio di “lupara bianca” di Nicola Ciadamidaro. L’uomo era stato sequestrato mentre viaggiava verso la palestra sul suo scooter elettrico, caricato su un camion, portato in aperta campagna, ucciso nel 2016 per ordine di Gianni Santangelo e di altri membri del clan Santangelo, tra cui Nicolò Rosano e Antonino Bulla. Ciadamidaro, sospettato di un triplice omicidio avvenuto a Bronte nel 2006, è stato torturato e decapitato. Nè la testa nè il tronco sono stati mai ritrovati.
Clan Santangelo e Mazzei ancora attivi
Le indagini che hanno portato all’esecuzione dell’operazione “Meteora”, condotte tra il 2020 e il 2022, hanno dimostrato come, nonostante gli arresti precedenti, il clan Santangelo aveva mantenuto una struttura ancora operativa su Adrano. Scarvaglieri Toni Ugo era il nuovo leader, e coordinava le attività del clan, gestendo anche le economie per le famiglie dei membri detenuti. Il clan Mazzei, guidata da Cristian Lo Cicero (da oggi in carcere), ha cercato di espandersi nell’area adranita, entrando in conflitto con i Santangelo e gli Scalisi scatenando una vera faida.
Dall’operazione “Meteorite” (2016) a “Meteora” (2024)
A quasi 10 anni di distanza dall’operazione “Meteorite” la Polizia di Stato è intervenuta di nuovo massicciamente su Adrano per contrastare i clan mafiosi del posto. “Operazione “Meteorite” è partita a seguito del triplice omicidio effettuato a Bronte, quando furono uccisi Alfio Finocchiaro, Alfio Crimi e Alfio Nicolò del gruppo Santangelo. Della loro morte furono considerati responsabili esponenti del clan Liotta, di cui faceva parte anche Ciadamidaro – ha spiegato il vice Questore di Adrano Paolo Leone -, fatti per cui è partita la vendetta nei suoi confronti. Il gruppo Santangelo capeggiato da Salvatore Crimi, Antonino Bulla e Gianni Santangelo ha dato mandato di eseguire l’omicidio di Nicola Ciadamidaro“. Quest’ultimo si era allontanato da Adrano dopo il triplice omicidio, ma ritornato non ha avuto scampo.
Gli arrestati dell’operazione “Meteora” e le accuse
Le misure cautelari hanno riguardato Antonio Bua (1983), Antonino Bulla (1983), Giuseppe Bulla (1989), Salvatore Crimi (1986), Cristian Lo Cicero (1986), Vincenzo Bulla (1994), Cristian Calvagno (1988), Giuseppe David Costa (1982), Giuseppe Fiorello (1998), Alfio Lanza (1982), Pietro Lazzaro (1977), Daniel Palmiotti (1985), Carmelo Petronio (1973), Alfio Quaceci (1994), Nicolò Rosano (1980), Gianni Santangelo (1983), Toni Ugo Scarvaglieri (1973) e Giuseppe Viaggio (1983). Tutti sono indagati per omicidio, associazione mafiosa e traffico di armi. Nove tra gli indiziati sono stati portati in carcere da persone libere, tutti gli altri sono stati raggiunti dalla misura trovandosi già in carcere o agli arresti domiciliari.
Sequestrate anche una mitraglietta e un fucile automatico
Durante l’operazione sono state sequestrate armi, tra cui una mitraglietta Skorpion, una pistola Beretta e un fucile automatico. Le prove raccolte grazie a intercettazioni e videoregistrazioni hanno consolidato le accuse. Il dirigente della squadra mobile ha dichiarato: “Stiamo mantenendo l’impegno di combattere la criminalità organizzata per dare sicurezza alla comunità e ridare fiducia alla popolazione” ha dichiarato in conferenza stampa il Questore di Catania Giuseppe Bellassai.