Usano un escavatore per distruggere e rapinare un bancomat: arrestato un 57enne catanese

Usano un escavatore per distruggere e rapinare un bancomat: arrestato un 57enne catanese

RADDUSA – Intorno alle 6 del mattino, i carabinieri della Stazione di Raddusa grazie ad un’indagine rapida e risolutiva, hanno assicurato alla giustizia un 57enne pregiudicato di Catania, autore in concorso di un furto aggravato.

I fatti

I fatti che hanno portato all’arresto del Catanese hanno avuto inizio due ore prima, alle 04,00, quando una pattuglia del nucleo radiomobile di Palagonia è intervenuta in piazza Umberto I a Raddusa dove, poco prima, una banda di malviventi aveva messo a segno un colpo presso l’ATM di una banca locale.

L’intervento è scaturito dalla segnalazione di un solerte cittadino che, passando per la piazza, ha notato una scena tanto paradossale quanto inquietante: un escavatore in azione che sventrava il bancomat, mentre altri criminali bloccavano le vie di accesso con auto e sedie.

Nonostante la “gazzella” si trovasse dall’altro lato del paese, impegnata in un servizio perlustrativo per il contrasto dei reati, tra cui quelli predatori, è giunta sul posto in una manciata di muniti, trovando l’escavatore ancora acceso e lo sportello automatico della banca completamente distrutto, con la cassaforte già sottratta.

Le indagini

Messa in sicurezza l’area, le indagini sul campo sono state avviate, nell’immediato, dai carabinieri della Stazione di Raddusa, anche loro velocemente giunti presso la banca, che hanno ricostruito la complessa dinamica del colpo grazie all’attenta visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza e alle dichiarazioni dei testimoni.

In particolare, gli investigatori hanno accertato che i malfattori erano arrivati a bordo di una Fiat Punto grigia, un’Alfa Romeo Giulietta nera e un camion Iveco Stralis rosso sul quale era stato caricato l’escavatore poi utilizzato per la “spaccata”.

Dai filmati, è emerso come l’azione criminale sia stata eseguita in modo estremamente rapido, ma la reazione dei militari dell’Arma, è stata altrettanto veloce ed incisiva.

La ricerca dei colpevoli

Dopo un meticoloso incrocio di dati e una pianificazione strategica delle attività di ricerca, i carabinieri hanno quindi avviato una serrata caccia ai componenti della banda, setacciando palmo a palmo tutte le possibili vie di fuga, fino alle campagne circostanti e, solo due ore dopo, hanno individuato il camion rosso utilizzato per il trasporto dell’escavatore lungo la Strada Provinciale 14.

Immediato, quindi, l’intervento dei militari che ha permesso di bloccare il mezzo, sul quale c’era un uomo che indossava abiti compatibili con quelli dei malviventi, per come descritti anche dai testimone, in particolare, guanti da lavoro, tuta nera e giubbotto catarifrangente.

La perquisizione

Attimi frenetici durante i quali, grazie all’esperienza e alla prontezza operativa degli investigatori, il sospettato non ha avuto scampo e, messo in sicurezza, è stato immediatamente perquisito, attività questa, che ha permesso ai carabinieri di trovare, nella tasca del suo giubbotto, delle chiavi alterate, presumibilmente utilizzate per l’accensione fraudolenta del veicolo.

I provvedimenti presi

Inutili le fantasiose giustificazioni del malvivente, che naturalmente non gli hanno evitato l’arresto.

L’uomo, infatti, è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria che, dopo averne convalidato l’arresto, ha disposto la custodia cautelare in carcere.

Note

L’attività investigativa prosegue senza sosta, con l’obiettivo di identificare e catturare tutti i complici del furto.