“Vogliamo l’acqua”, il grido disperato di oltre duemila manifestanti contro la crisi idrica nell’Agrigentino

“Vogliamo l’acqua”, il grido disperato di oltre duemila manifestanti contro la crisi idrica nell’Agrigentino

AGRIGENTO – Oltre duemila persone hanno partecipato ad Agrigento a una manifestazione contro la crisi idrica, organizzata dal comitato #vogliamolacqua. Il corteo, partito da piazza Cavour, si è diretto in prefettura.

La manifestazione contro la crisi idrica

Durante la manifestazione, ci sono stati momenti di tensione quando il presidente di Aica, l’azienda idrica che serve i comuni agrigentini, Settimio Cantone, è stato contestato dalla folla, rendendo necessario l’intervento delle forze dell’ordine. I partecipanti hanno espresso il loro scontento per l’inefficienza nella gestione della crisi idrica e hanno chiesto misure adeguate per affrontare la situazione, tra cui l’intervento del Genio militare, della Protezione civile e, soprattutto, un sostegno economico immediato per superare l’attuale emergenza e per pianificare investimenti infrastrutturali futuri, necessari per evitare crisi simili.

Vogliamo l’acqua

Attualmente, ad Agrigento l’acqua è distribuita ogni 15 giorni. Il sindaco Franco Micciché ha definito questa situazione “la peggiore emergenza idrica degli ultimi anni” e ha emanato un’ordinanza per limitare l’uso dell’acqua, seguendo le linee guida della Regione. L’ordinanza vieta l’uso di acqua potabile per il lavaggio di marciapiedi e piazzali, per lavare auto, per irrigare orti e giardini e per alimentare fontane ornamentali, vasche e piscine.

La situazione nell’Agrigentino

L’arcivescovo di Agrigento, Alessandro Damiano, ha espresso solidarietà con i manifestanti, sottolineando che “la Chiesa agrigentina, consapevole della grave crisi idrica che affligge la città e il territorio, che compromette seriamente la vita quotidiana delle persone, invita le autorità competenti a trovare soluzioni urgenti e strutturali che siano risolutive, efficaci, efficienti, economiche e solidali. È necessario mitigare la crisi idrica che colpisce i settori civile, agricolo, zootecnico e forestale, con costi di gestione proporzionati ai servizi forniti, evitando speculazioni su un bene primario come l’acqua, a danno dei cittadini“.

Fonte foto Francesca Guida