FIUMEFREDDO DI SICILIA – Arrestato dai carabinieri della Stazione di Fiumefreddo, un 28enne del posto per i reati di maltrattamenti verso familiari e estorsione.
A seguito di una richiesta di aiuto pervenuta da parte di una signora, perché il figlio pretendeva di entrare in casa per ottenere del denaro, la centrale operativa di Giarre ha subito inviato una pattuglia sul luogo, già impiegata in un servizio di prevenzione dell’illegalità diffusa nella zona centrale del paese.
L’intervento
In quei concitati momenti, la profonda conoscenza del territorio e la consapevolezza che un tempestivo intervento in occasione di questi gravi eventi faccia la differenza, diventando fondamentale per la salvaguardia dell’incolumità delle vittime, hanno permesso ai militari dell’Arma di raggiungere immediatamente l’abitazione, evitando quindi il peggio.
Lo svolgimento dei fatti
In quel frangente, dopo aver avuto accesso al cortile condominiale, l’equipaggio si è imbattuto nel giovane che si spostava tra il portone di ingresso del condominio e il balcone del piano rialzato, sul quale erano state rovesciate per terra numerose piante. Sempre sul balcone poi, i militari hanno notato un secchio pieno di pietre nei pressi della porta finestra, pronto per essere utilizzato contro il vetro, per poterlo rompere ed entrare in casa.
Lo “sfogo” della madre
Dopo aver messo in sicurezza il ragazzo, i carabinieri sono stati raggiunti dalla madre, in forte stato di agitazione, che però si è subito calmata alla vista di questi ultimi. Infatti, rassicurata dalla loro presenza, la vittima ha iniziato a raccontare di essere già stata più volte minacciata dal figlio, a seguito del suo rifiuto ad un’ennesima richiesta di denaro.
Quel giorno in particolare il giovane, dopo averla tartassata di telefonate, si era recato presso l’abitazione e, avendo prima citofonato insistentemente, aveva poi scavalcato direttamente il cancello entrando nel condominio, riuscendo in seguito a raggiungere il balcone per distruggerle le piante, cercando anche di rompere la porta finestra del salone mediante il lancio di un secchio pieno di pietre, dopo averle chiuso il contatore dell’acqua.
Sentendosi al sicuro, la signora ha cominciato a sfogarsi raccontando la sua storia, che durava ormai da tanti anni, durante i quali il figlio tossicodipendente le aveva sempre chiesto del denaro e, nel caso di un eventuale rifiuto, diventava aggressivo. La signora aveva tra l’altro denunciato il figlio nel 2019, ma poi aveva ritirato la denuncia perché lui le aveva promesso che sarebbe cambiato.
I provvedimenti
Sulla base degli elementi di prova raccolti, l’aggressore è stato arrestato e posto a disposizione dell’autorità giudiziaria, che ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari con “braccialetto elettronico”.
Da parte del comando provinciale carabinieri di Catania, viene rivolta la massima attenzione alle attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, anche attraverso la sua rete di monitoraggio, istituita dieci anni fa su tutto il territorio nazionale e composta da militari formati e specializzati sulla delicata materia.