RANDAZZO – Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha emesso due decreti cautelari monocratici ordinando la produzione in giudizio della relazione della Commissione d’indagine insediatasi al Comune di Randazzo, in provincia di Catania.
Quando è stato sciolto il Comune
Il Comune è stato sciolto lo scorso gennaio a causa di presunte interferenze della criminalità organizzata, che avrebbero compromesso il regolare svolgimento e l’imparzialità dell’attività amministrativa.
I decreti cautelari sono stati emessi nell’ambito dei ricorsi presentati dagli ex amministratori del Comune contro lo scioglimento.
Le richieste di entrambi i ricorsi
In entrambi i ricorsi si chiede l’annullamento del Decreto del Presidente della Repubblica del 26 gennaio 2024, con il quale è stato disposto lo scioglimento del Consiglio Comunale e l’affidamento della gestione a una Commissione straordinaria, nonché di tutti gli atti presupposti, inclusa la deliberazione del Consiglio dei Ministri e le relazioni del Ministro dell’Interno e del Prefetto di Catania.
La risposta del Tar
Il Tar ha accolto le richieste dei ricorrenti di acquisire tutti gli atti dell’istruttoria compiuta che hanno portato al provvedimento di scioglimento.
È stato ordinato che la relazione della Commissione di indagine, completa di tutta la documentazione allegata, sia depositata in giudizio entro due mesi, senza omissis.
Successivamente sarà fissata un’udienza per la discussione dei ricorsi.
Qual è lo scopo del provvedimento
Questo provvedimento mira a garantire l’effettività del diritto di difesa dei ricorrenti e a consentire al Tar di valutare in modo completo e dettagliato tutte le circostanze relative alla decisione di scioglimento del Comune di Randazzo.
Il procedimento giudiziario continua a seguire il suo corso, con ulteriori sviluppi attesi nelle prossime settimane.