TAORMINA – Nella parte alta dell’isolotto di Santo Stefano, ubicato sulla costa taorminese alla base di un costone è stata rinvenuta in questi giorni una cavità stretta e lunga con pareti lisce.
La caverna, alla base, riceve una corrente d’aria.
Scoperta grotta nel Messines
Il gruppo di ricerca dell’Istituto per la cultura siciliana e dell’associazione Serapide composto da: Daniel Carnabuci, Gaetano Consalvo e Giuseppe Smedile, guidati dall’esperto sub, Nino Luca, procedendo dal mare, casualmente hanno rinvenuto un complesso di grotte ampie collegato allo specchio d’acqua, da uno stretto, alto e profondo canale di condensazione dove percola abbondantemente acqua di condensa.
La ricerca
Si presume che tale complesso sia collegato alla cavità sommitale dove si sarebbe potuto generare una fonte d’acqua dolce. Da tempo l’associazione Serapide si sta dedicando, appunto, ad approfondire la storia della tratto di mare della famosa Isolabella, fra le documentazioni storiche di un testo del 1700 “La Sicilia in Prospettiva” che descrivendo le coste taorminesi dell’isola di Santo Stefano scrive che in cima si rinveniva una chiesetta ed una fonte d’acqua dolce.
Si è ipotizzato fin da subito che tale fonte potesse avere origine dalla condensazione dell’acqua e pertanto gli appassionati sono andati alla ricerca di cavità che potessero creare questo effetto.