CATANIA – Altro duro colpo al fenomeno dello spaccio di droga messo a segno dai carabinieri della compagnia di Fontanarossa, nell’ambito dei servizi straordinari disposti dal comando provinciale di Catania sull’intero capoluogo etneo, finalizzati, tra l’altro, alla prevenzione e repressione dei reati connessi agli stupefacenti, primaria fonte di guadagno della criminalità organizzata.
In tale contesto, i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Catania Fontanarossa hanno arrestato due pusher catanesi, di 41 e 50 anni, entrambi pregiudicati, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacenti.
Blitz antidroga a San Leone
In particolare, i militari dell’Arma, dopo aver avviato mirate attività info-investigative, hanno scoperto come nel quartiere San Leone, vi fosse una fruttifera attività di spaccio all’interno di un appartamento.
Accertata quindi, quale fosse la casa da monitorare, i carabinieri hanno pianificato e messo in atto un dispositivo di osservazione a distanza ed in modalità discreta, svolto nel primo pomeriggio, mimetizzandosi con l’ambiente circostante, pronti a far scattare il blitz nel momento più opportuno.
In una prima fase, una squadra del nucleo è riuscita, ad arrivare proprio davanti l’ingresso del palazzo di via Venezia Giulia, costatando la presenza di numerose telecamere installate sicuramente per monitorare l’entrata. Durante l’osservazione, gli investigatori hanno, peraltro, potuto documentare un continuo via vai di persone da quell’immobile. A quel punto, due investigatori della squadra, hanno raggiunto con disinvoltura il portone di ingresso che è stato subito aperto da qualcuno che, guardando evidentemente dalle telecamere, deve aver pensato che fossero clienti.
Nello stesso frangente, un altro gruppo del nucleo operativo è rimasta invece a cinturare l’edificio con l’obiettivo di recuperare eventuali involucri gettati fuori dalle finestre, o per bloccare eventuali tentativi di fuga. I due investigatori, che si sono visti aprire il portone, quindi, hanno raggiunto il piano dove si concentravano i sospetti dello spaccio “in appartamento” vedendo, in effetti, che da una delle porte presenti nel pianerottolo, vi era un uomo, poi identificato per un 41enne, che faceva “capolino” tenendo socchiuso il cancello in ferro a montato a protezione dell’accesso all’abitazione.
È bastato, però, un attimo di distrazione del “palo” per permettere ai carabinieri di fare irruzione in casa e bloccare tutti i presenti. Una volta dentro, i militari del nucleo operativo, hanno raggiunto anche la cucina dove, un altro uomo, identificato per il 50enne, non ha avuto il nemmeno il tempo di fiatare rimanendo, pertanto, seduto davanti ad un tavolo, ben “apparecchiato” di merce da vendere.
Cos’è emerso dalla perquisizione
Gli operanti hanno pertanto recuperato e sequestrato un involucro con dentro 10 grammi di crack, due bilancini di precisione funzionanti, 170 euro in contanti, materiale vario per il confezionamento della droga, nonché, un foglio manoscritto con le quantità cedute fino a quel momento.
Ed ancora, a seguito di una profonda perquisizione dei locali, su un mobile della stanza da pranzo, hanno trovato ulteriori 18 involucri con dentro crack del peso totale di 100 grammi.
Tutto l’appartamento, evidentemente destinato a piazza di spaccio, era protetto da un sofisticato impianto di videosorveglianza funzionante ed attivo, composto da vari monitor e ben 11 telecamere puntate lungo tutto il perimetro dell’edificio, il portone di ingresso condominiale e la porta sul pianerottolo.
I provvedimenti presi
I carabinieri, oltre a sequestrare le telecamere e il relativo impianto, hanno sequestrato tutta la droga per un totale di 110 grammi di crack, i soldi, il materiale per il confezionamento, ed hanno poi messo i due arrestati a disposizione dell’autorità giudiziaria che, convalidato l’arresto, ha disposto per entrambi l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.