ACIREALE – Un 40enne pregiudicato di Acireale, nel Catanese, avrebbe ingiuriato e minacciato di morte il suo legale, non ritenendosi validamente assistito nell’ambito di una causa civile contro l’ex moglie. Pertanto, la Procura Generale ha ottenuto l’aggravamento di una precedente misura cautelare, con l’applicazione della custodia in carcere.
Il provvedimento è stato emesso dalla Terza Sezione Penale della Corte d’Appello di Catania. Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Acireale avevano in precedenza arrestato l’uomo. Quest’ultimo era stato trovato in possesso di due armi da fuoco clandestine.
A seguito della sentenza, emessa dal GUP del Tribunale di Catania lo scorso 9 febbraio, era stato condannato in primo grado, con rito abbreviato, alla pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione e ad una multa di 3.200 euro. Prima dell’ultimo provvedimento, il 40enne acese si trovava agli arresti domiciliari.
La minaccia di morte al legale
L’uomo è coinvolto in un contenzioso civile contro l’ex moglie. Non sentendosi adeguatamente assistito nel contesto di questa causa, avrebbe insultato e minacciato di morte il suo avvocato, nonostante si trovasse agli arresti domiciliari. L’uomo ha dichiarato che sarebbe uscito per procurarsi una pistola con l’intenzione di sparargli.
Il trasferimento in carcere
Valutati i precedenti del pregiudicato e l’effettiva capacità dello stesso di procurarsi armi, l’Autorità Giudiziaria ha ritenuto sussistente il pericolo concreto ed attuale che questi potesse attuare la minaccia. A quel punto, la detenzione domiciliare non era più sufficiente, così da rendersi inevitabile il ricorso alla custodia cautelare in carcere.
Pertanto, gli agenti hanno prelevato l’uomo dalla propria abitazione per condurlo al carcere Piazza Lanza di Catania, dove si trova ristretto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.