Sciopero Cgil e Uil sicurezza sul lavoro in Sicilia, Catania “in silenzio” per ricordare le vittime di una strage senza fine

Sciopero Cgil e Uil sicurezza sul lavoro in Sicilia, Catania “in silenzio” per ricordare le vittime di una strage senza fine

CATANIA – Anche Catania si è fermata questa mattina per ricordare i morti sul lavoro di una strage senza fine.

Proprio per oggi è stato indetto uno sciopero generale proclamato da Cgil e Uil. Le due organizzazioni sindacali hanno deposto simbolicamente una corona d’alloro in via Garibaldi/angolo via Sacchero. Qui il 20 marzo del 2018 morirono Giorgio Grammatico e Dario Ambiamonte, vigili del fuoco vittime del dovere nel corso di un’operazione di servizio.

Anche a Catania si ricordano le vittime di una strage senza fine

Successivamente, il concentramento dei manifestanti, si è spostato dinanzi Villa Bellini (ingresso via Etnea): nel chiostro della musica un trombettista ha suonato il Silenzio per ricordare tutti i morti sul lavoro a cui Cgil e Uil hanno reso omaggio con le bandiere listate a lutto.

All’iniziativa hanno partecipato anche i segretari generali di Cgil e Uil Catania, Carmelo De Caudo ed Enza Meli.

Se occorre uno sciopero generale per chiedere lavoro sicuro, vero e dignitoso, per dire basta alla strage nei cantieri, nei campi, nelle fabbriche, per denunciare contratti-pirata e precariato selvaggio. A Catania, soprattutto! Una provincia che soffre, ma non si rassegna e non si rassegnerà mai”.

Il Silenzio dedicato alla memoria dei morti sul lavoro

Di seguito il pezzo del silenzio dedicato alla memoria di tutti gli scomparsi sul lavoro, eseguito con maestria dal trombettista Filippo Sapienza. “Alla nostra maniera e con un sentimento di lotta nell’anima, ci stringiamo a tutte le famiglie di coloro che hanno perso la vita mentre si guadagnavano da vivere“.

 

Sciopero Cgil e Uil in Sicilia

La Sicilia ha risposto con forza alla mobilitazione nazionale promossa da Cgil e Uil per la sicurezza nei luoghi di lavoro, un nuovo modello di impresa e la riforma fiscale, attraverso manifestazioni, flash mob e presidi nelle principali città e luoghi simbolici.

La protesta, ancor più intensa e amara dopo la tragedia di Suviana, riflette il sentimento dei sindacati. “Si ha sempre la sensazione di non aver fatto abbastanza quando si piangono le vittime“, afferma Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia. “La strage nei cantieri, nei campi, nelle fabbriche non è degna di un Paese civile“, dichiara Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia.

Le organizzazioni sindacali siciliane, insieme alle confederazioni nazionali, da tempo portano avanti la battaglia per la salute e la sicurezza sul lavoro. “Ma le risposte tardano ad arrivare anche qui in Sicilia“, lamentano Mannino e Lionti, presenti alla manifestazione davanti alla Presidenza della Regione a Palermo per evidenziare i ritardi e le mancanze del governo siciliano, in particolare riguardo agli ispettori del lavoro e altri temi. Sostengono inoltre le richieste che Cgil e Uil avanzano al governo nazionale.

Tra le principali richieste dei sindacati ci sono il contrasto alla crescente precarizzazione del lavoro, la lotta contro il lavoro irregolare, il controllo sugli appalti e subappalti anche privati, la formazione e il divieto del subappalto a cascata che mette a rischio i diritti e la sicurezza dei lavoratori. Chiedono anche l’introduzione di una patente a punti per le imprese, per sanzionare comportamenti scorretti.

Siamo in piazza noi di Cgil e Uil, in Sicilia come altrove“, sottolinea Lionti, difendendo la dignità del lavoro. “La precarizzazione selvaggia dell’occupazione, che cresce ogni giorno, non è degna di un Paese civile, trasformando lavoratrici e lavoratori in fantasmi“, aggiunge.

Basta con questa politica muta, sorda e cieca sempre“, conclude Lionti.