Disfatta rosanero: il Brescia fa naufragare il Palermo

Disfatta rosanero: il Brescia fa naufragare il Palermo

PALERMO – Un punto in tre partite, nove gol subiti e il Palermo sembra dover dire addio alle speranze di promozione diretta.

A dire il vero, dopo la prestazione di ieri pomeriggio, anche la partecipazione ai play-off sembrerebbe senza speranze.

Non si tratta più di episodi. La partita contro il Brescia ha evidenziato le lacune che troppe volte negli ultimi tempi hanno causato patemi d’animo ai tifosi rosa. La retroguardia è apparsa improponibile, distratta, incapace di arginare le incursioni avversarie e sempre anticipata di testa. 

La cronaca dei gol subiti ieri dal Palermo è disarmante.

Al 1° minuto di gioco, anzi dopo appena 30 secondi dal fischio d’inizio, il Brescia è andato in vantaggio con Borrelli, che, addirittura, si è preso gioco di Marconi insaccando in rete di tacco.

Dopo la sfuriata che aveva fatto ben sperare sull’esito della partita con i gol al 5° di Brunori su rigore concesso per l’atterramento in area di Di Mariano e al 13° di Di Francesco, che aveva insaccato con un tiro scagliato dal limite dell’area di rigore che aveva scheggiato il palo interno alla destra di Avella, il Brescia, dopo l’espulsione al 23° di Marconi per fallo da ultimo uomo, ha fatto il bello ed il cattivo tempo.

Dapprima ha pareggiato al 30° con un tiro da fuori area di Paghera, che prima di tirare avrebbe potuto tranquillamente  prendersi un caffè ed anche un amaro tanto era stato lo spazio  e il tempo a disposizione concesso dai rosanero prima di chiudere il varco che si era aperto. Per non parlare del terzo gol con il quale il Brescia è passato in vantaggio, scaturito da un cross da sinistra lento e a campanile, facile preda di qualunque difensore, tranne che per Ceccaroni che si è fatto anticipare di testa da Borrelli per la gioia di Maran e di tutte le rondinelle.

Il quarto gol, frutto del caso e della sfortuna, è arrivato al 46° per effetto di una sciagurata deviazione di schiena da parte di Di Francesco su un tiro che era destinato ad andare fuori.

Tante saranno le domande per Corini. Innanzitutto il motivo del turn over massiccio operato che si è rivelato disastroso. Gli innesti di Graves, Marconi, Coulibaly, Henderson al posto rispettivamente di Diakitè, Ceccaroni, Ranocchia e Segre hanno cambiato il volto della squadra, non hanno risolto i problemi in difesa, ma hanno stravolto il centrocampo. Sicuramente Corini avrà avuto dei segnali in settimana che l’avranno convinto ad agire in tal guisa, ma il risultato è davanti agli occhi di tutti, un vero e proprio disastro. 

E incupisce ancora di più gli animi la considerazione che l’inferiorità numerica abbia danneggiato ieri il Palermo mentre non l’ha avvantaggiato in passato quando ha colpito l’avversario.

Ci sarà tempo per rimediare? È vero che mancano ancora dieci partite, ma l’impressione avuta ieri è che la squadra abbia mollato dal punto di vista fisico e mentale e che, assieme alla squadra, abbia mollato anche il suo allenatore.