CATANIA – Operatori del turismo si sono confrontati a Catania, su invito di Futurlab e Compagnia delle opere Sicilia, nell’ambito dei seminari organizzati dalla Scuola di formazione per il bene comune. È stato tracciato un bilancio dopo la ripresa post pandemica, ampiamente positivo, con quasi 16,5 milioni di presenze annuo, un dato che può essere migliorato.
Necessaria, però, la programmazione a medio termine, la sinergia tra Pubblica amministrazione, imprese e formazione, investimenti importanti che migliorino le strutture ricettive, i servizi e le infrastrutture. Moderati dall’economista dell’Università di Catania, Rosario Faraci, hanno fornito il loro contributo di analisi e di proposta: Ornella Laneri, presidente della sezione turismo di Confindustria Catania; Toti Piscopo, amministratore unico di Logos Comunicazione e immagine; Seby Costanzo, consigliere delegato del Consorzio Etna doc e co fondatore delle Cantine di Nessuno.
Il tema è stato introdotto da Giuseppe Cicala, direttore della Scuola di formazione per il bene comune, dopo i saluti istituzionali di Antonio La Ferrara, presidente di Futurlab; Salvatore Motta, presidente di Compagnia delle opere Sicilia; del vice sindaco di Catania, Paolo La Greca, presente anche l’assessore comunale Andrea Guzzardi.
L’incontro, ospitato nella sede del SAL, in via Indaco, a Catania, che ha permesso di focalizzare potenzialità e debolezze del sistema turistico siciliano e del rapporto tra pubblico e privato, non ha caso si è tenuto a pochi giorni dalla conclusione della Borsa internazionale del turismo di Milano, nel corso della quale sono stati sottolineati alcuni dati estremamente importanti per il turismo in Sicilia: oltre 16 milioni di presenze nel 2023, il 50% delle quali di stranieri. il comparto alberghiero, con oltre 11 milioni 778mila presenze domina il panorama regionale della ricettività, ma resta assolutamente soddisfacente anche il dato dell’extra-alberghiero che, con oltre 4 milioni 680mila presenze (di cui oltre 2 milioni 370mila stranieri, +36,5%) registra un incremento del 13,5% sul 2022.
Il mercato straniero continua a caratterizzarsi per una forte presenza francese e tedesca, ma si sta assistendo a una decisa avanzata di altri mercati, tra cui spiccano quello americano e quello britannico, rispettivamente al terzo e quarto posto nella classifica dei paesi di provenienza che, con 953.794 e 708.652 presenze registrano, nell’ordine, un +53,6% e un +20,7% sul dato dell’anno precedente.
Al termine, intervento dell’imprenditore Ezio Finocchiaro e degli studenti universitari Elena Grassia (associazione We lowe Unict) e Costantino Ragonesi (Nike).