SANTA TERESA DI RIVA – Ieri mattina, nel Centro per l’Impiego di Santa Teresa di Riva, situato sul lungomare Paolo Borsellino nella zona nord del paese, si è verificato un grave episodio di violenza verbale e fisica da parte di un utente.
Il giovane, proveniente da Alì Terme ed ex percettore del Reddito di Cittadinanza, è entrato nell’ufficio manifestando immediatamente un notevole stato di agitazione.
Aggressione al Centro per l’impiego
Una volta all’interno della struttura, ha iniziato a urlare, imprecare e colpire con i pugni il bancone, lamentando di non aver ancora ricevuto il pagamento del sussidio SFL (Supporto per la Formazione e il Lavoro) da parte dell’INPS, necessario per ottenere un aiuto economico.
Nonostante i tentativi dei dipendenti di calmarlo, il giovane ha verbalmente aggredito uno dei funzionari presenti.
In un atteggiamento sconsiderato, ha poi colpito violentemente al volto una dipendente del front office, utilizzando un pannello divisorio in plexiglass.
Successivamente, ha abbandonato l’ufficio continuando a imprecare mentre si dirigeva verso il lungomare.
Vittima rimane in silenzio
L’aggressione è stata osservata da diversi utenti presenti al piano terra del Centro per l’Impiego, generando sconcerto tra dipendenti e funzionari.
Nonostante la vittima abbia riportato un livido al viso, è rimasta in servizio fino alla fine dell’orario lavorativo, valutando la possibilità di sottoporsi a una visita medica per documentare le ferite subite.
Situazioni difficili
Il Centro per l’Impiego di Santa Teresa di Riva è frequentato quotidianamente da numerose persone in cerca di lavoro e sussidi. Gli impiegati, oltre a gestire le pratiche lavorative, devono affrontare situazioni di disagio familiare e personale. Nulla, però, giustifica atteggiamenti violenti di tale portata.
A differenza degli uffici INPS, il Centro per l’Impiego non dispone di una figura di sicurezza, permettendo a chiunque di accedere fino al front office.
Ciò mette gli impiegati in costante pericolo, esponendoli a potenziali aggressioni e minacce da parte di un’utenza sempre più esasperata e disperata, in un contesto di crescente tensione sociale dove situazioni complesse possono sfociare in attacchi violenti contro il personale.