PALERMO – Le condizioni del 17enne coinvolto nell’incidente sulla rotonda di viale Lazio nella notte tra il 23 e il 24 dicembre si sono aggravate, gli operatori dell’ospedale di Villa Sofia hanno avviato il processo per accertare la morte cerebrale del giovane. A seguito dell’impatto che ha causato la morte del suo amico di 22 anni, Michelangelo Aruta, anche Simone Glorioso ha perso la vita.
Dopo il tragico incidente in cui la Smart è precipitata dal ponte, le sue condizioni erano già apparse critiche e un intervento chirurgico delicato era stato necessario.
Il decesso a tre giorni dal ricovero
Nonostante le speranze degli amici e dei familiari, le prospettive si sono oscurate dopo tre giorni di ricovero al Trauma center. Simone Glorioso, un giovane appassionato di pugilato e con diverse vittorie alle spalle, ha così perso la sua vita. Aveva già collezionato vari successi. Pochi mesi era stato convocato in nazionale per partecipare al training camp dell’Esercito, a Roma.
Le parole del maestro Di Stefano
Il maestro Paolo Di Stefano alla palestra di Villagrazia di Palermo, vicino a Bonagia, afferma: “Era un talento. Aveva cominciato fin da piccolo a Bonagia con suo fratello più grande. Doveva crescere ma aveva tutte le carte in regola per diventare forte. Voleva la rivincita dei campionati italiani svolti a Copertino (in provincia di Lecce) e mi diceva che lo avrebbe battuto“.
Michelangelo Aruta travolto da un furgone
Si continua a indagare intanto anche sulla morte del 22enne. Sembra che Michelangelo Aruta sia stato investito da un furgone mentre si trovava sull’asfalto, dopo essere sbalzato fuori dalla Smart. Colui che si trovava alla guida del mezzo non si sarebbe accorto di nulla: adesso l’uomo è stato identificato dalla Polizia municipale.
In base a quanto emerso finora, pare che Aruta non avesse un tasso alcolemico elevato nel sangue: si potrebbe quindi escludere l’incidente dovuto allo stato di ebbrezza.
In foto Simone Glorioso