CALTAVUTURO – Cinque anni per induzione alla prostituzione minorile: per scontare questa pena, i carabinieri hanno arrestato giorno 22 dicembre don Vincenzo Esposito.
Arrestato don Vincenzo Esposito
Il provvedimento è effetto della sentenza con cui la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della difesa contro la condanna, confermata dalla Corte d’appello.
L’unica strada possibile, adesso, per i legali, è l’eventuale ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, perché al sacerdote non sarebbe stato garantito un equo processo.
Don Esposito era parroco a San Feliciano Magione, in Umbria, ma sarebbe stato in contatto con ragazzini minorenni di Termini Imerese.
Pagava i minorenni in cambio di videochiamate hard
In questo torbido contesto il prete era stato intercettato dai carabinieri di Termini Imerese mentre effettuava delle videochiamate hard con quattro ragazzini che, all’epoca dei fatti avevano tra 16 e 17 anni.
In cambio, stando a quanto emerso nel corso del processo, padre Esposito dava loro dei soldi, tramite ricariche telefoniche o Postepay: non cifre elevate, somme comprese fra 10 e 30 euro, ma sufficienti a integrare il reato.
La versione del parroco
Nella sua difesa il sacerdote aveva sostenuto di non avere chiesto ai giovanissimi di effettuare le videochiamate, sarebbe stata una loro iniziativa e don Esposito si sarebbe limitato a guardarli.
Foto di repertorio