Palermo, contro il Sudtirol difensori alla ribalta

Palermo, contro il Sudtirol difensori alla ribalta

Non tragga in inganno il titolo: il Palermo ieri pomeriggio ha avuto ragione del coriaceo Sudtirol non facendo una partita difensiva, ma, anzi, giocando una gara costantemente in attacco, solo che i gol li hanno segnati due difensori: al 3° minuto della ripresa Ceccaroni, su assist perfetto dal fondo di Mancuso, e nel finale, all’89°, Aurelio di testa in acrobazia sul cross da sinistra di Henderson.

E non è stata una vittoria facile con il Sudtirol passato in vantaggio al 38° minuto del primo tempo con il gol di Ciervo, copia conforme della rete di Canotto che aveva determinato contro il Cosenza la prima sconfitta interna dei rosanero.

Ma cosa importantissima della stagione è la capacità del Palermo di sapere reagire alle avversità. Come dopo il pareggio del Venezia nel turno scorso, i rosanero si sono rimboccate le maniche e hanno preso d’assedio per quasi tutto il secondo tempo l’area avversaria.

Sceso in campo ancora con un centrocampo inedito con il rientrante Stulac con a fianco Vasic e Segre, il Palermo, con in attacco Mancuso al posto di Insigne, con Di Francesco costretto a destra e con in difesa Mateju, che ha dimostrato di non aver smaltito del tutto il problema alla caviglia rimediato martedì a Venezia, ha sì attaccato dall’inizio, favorito dall’atteggiamento rinunciatario del Sudtirol, ma raramente si è reso pericoloso.

La ripresa ha visto, invece, con l’ingresso di Henderson dal 1° minuto al posto di Segre, che, ammonito, non aveva demerito prima offrendo a Brunori un bel pallone non sfruttato dal bomber rosanero e poi impegnando esso stesso Poluzzi con un tiro dal limite, un Palermo più aggressivo, che, galvanizzato dal gol di Ceccaroni, non ha dato tregua al Sudtirol, che si è rintanato nella propria metà campo.

Con gli ingressi al 58° di Aurelio, Coulibaly e Gomes al posto, rispettivamente, di Lund, primo tempo perfetto il suo, ma in debito di ossigeno ad inizio ripresa, Vasis e Stulac, il centrocampo ha ripreso fiato e il Palermo ha sfiorato il gol al 68° con Mancuso.

Al 74°, con l’ingresso, richiesto a gran voce dai quasi 25.000 spettatori presenti al Barbera, di Soleri al posto di Mancuso, Corini, come a Venezia, è passato dal 4-3-3 al 4-4-2, Di Francesco è tornato a sinistra e il Palermo è stato ancora più aggressivo fino ad arrivare all’apoteosi con il gol di Aurelio, bello, difficile e determinante per il risultato finale.

Con il Parma, vittorioso a Cremona, primo in classifica con quattro punti di vantaggio sul Palermo ma con una partita in più, e con Venezia e Catanzaro alle spalle ma anche loro con una partita in più, i rosanero entrano prepotentemente tra i pretendenti alla promozione diretta in Serie A.

Il prossimo turno, sabato 7 ottobre, li vedrà in trasferta ancora al cospetto di una squadra, il Modena, con velleità di promozione, ma mai come in questo momento il loro futuro appare rosa di nome e di fatto.