Assenza di autenticità sui social: bisogno del mondo reale

Assenza di autenticità sui social: bisogno del mondo reale

ITALIA – La diffusione dei social ha portato nuovi modelli di comportamento nella società. Ormai, avendo a portata di mano uno smartphone, condividiamo attimi della vita quotidiana che vengono messi alla mercè di tutti. Tali mezzi hanno reso più sottile la linea di confine tra vita reale e vita virtuale. Le identità che si creano attraverso i social tendono a sostituire quelle “reali“, delle vite vissute fuori dagli schermi.

Utenti privi di connessioni autentiche

Lo scopo iniziale dei social era quello di mettere in contatto le persone e di creare delle connessioni tra gli utenti delle piattaforme, abbattendo il muro della distanza fisica. Ma quello che all’inizio sembrava essere un modo positivo di instaurare dei legami e di creare delle relazioni si è tramutato in una ricerca spasmodica di un numero sempre più crescente di “follower“. Purtroppo, però, l’enorme quantità di seguaci non trova corrispondenza nella realtà con un altrettanto numero di amicizie. Di conseguenza, nonostante l’alto seguito sui social, gli utenti si sentono isolati, privi di connessioni autentiche con l’altro. Per cui, l’effetto non programmato e controproducente dei social consiste in una crescente tendenza all’isolamento.

Non importa quanti amici abbiate su Facebook o quanti follower su Twitter; non sono amici reali né veri fan. A contare sono le persone che sentiranno la vostra mancanza se domani non ci sarete più“, afferma Seth Godin, scrittore ed imprenditore statunitense.



Apparenze idilliache e vite felici

Gli utenti appaiono talmente concentrati su ciò che accade nel digitale da perdere completamente di vista i sentimenti e le emozioni vissute al di fuori, che spesso sono in netta contrapposizione con ciò che viene mostrato: apparenze idilliache e vite felici, in cui la tristezza e i momenti di sconforto non trovano spazio.

“Bisogno del mondo reale”

In un mondo così veloce e frenetico, fatto di apparenza e false connessioni, la controtendenza consiste nell’essere realmente presente nella vita dellaltro in modo concreto e non semplicemente virtuale. Di fronte a questa condizione, urge la necessità di instaurare rapporti autentici. “È iniziata la fuga dai social, c’è nostalgia e bisogno del mondo reale“, sostiene Umberto Galimberti, filosofo, saggista e psicoanalista italiano, nonché giornalista.