PALERMO – Una canzone per Don Pino Puglisi, scritta insieme da studenti e docenti, cantata nella Cattedrale di Palermo.
In occasione delle celebrazioni del trentennale dalla morte del Beato Padre Pino Puglisi, gli studenti palermitani dei corsi musicali dell’Istituto Comprensivo De Amicis Da Vinci hanno cantato l’entusiasmante “RaPPP”, brano e testo scritto dagli alunni con il supporto dei docenti, da un’idea musicale originale di Francesco Di Stefano, su arrangiamento di Giovanni D’Emma.
Il brano “RaPPP” degli studenti
L’istituto, guidato dalla dirigente Giovanna Genco, partecipa sempre con grande attenzione a queste iniziative, “perché – sostengono i docenti dell’istituto – ogni attività di legalità a scuola è fondamentale per educare le nuove generazioni ai valori della giustizia, della trasparenza e del rispetto delle leggi”.
“Queste iniziative non solo contribuiscono a formare cittadini responsabili, ma anche a creare un ambiente scolastico più sicuro e inclusivo. Promuovere la legalità a scuola significa preparare gli studenti a diventare cittadini consapevoli e futuri membri attivi, positivi e propositivi della società, capaci di contribuire costruttivamente al benessere comune”, prosegue.
“Proprio la scuola, presidio di legalità, ha il compito di seminare questi valori con l’esempio e la costanza, utilizzando tutti i linguaggi di cui dispone, non ultima la musica, che è un linguaggio moderno, forte, diretto e che i nostri alunni hanno voluto usare per onorare la memoria di 3P“, conclude.
Il testo del brano
Un umile prete chiamato 3P
Ma tutti a Brancaccio dicevano: Parrì!
A scuola i ragazzi lo chiamavano professore
a scuola insegnava matematica e religione.
Per tutti i ragazzi voleva un’occasione
per i figli di Brancaccio la scuola era una prigione.
I giovani per strada che brutta situazione
bisognava dire no a quelle brutte persone
che al crimine ed al male volevano asservirli
che dentro Cosa Nostra volevano arruolarli.
E dunque con coraggio e con il suo sorriso
trovò spazio nei cuori di chi aveva già deciso
di stare dalla parte del crimine e del male
perché del suo futuro non sapeva che altro fare.
RIT. E se ognuno fa qualcosa molto si può fare e se
ognuno fa qualcosa insieme riusciremo a cambiare
questa terra a renderla migliore un posto in cui
restare e non da cui scappare
Il 15 settembre di trent’anni fa
Don Pino rincasava e con tranquillità
vedendo il suo assassino con la pistola in mano
Gli disse sorridendo: “Io me lo aspettavo”.
Lo sparo risuonò alle 20 e 40
A quell’ora per strada di gente ce n’è tanta
Eppure quella sera non c’era anima viva
Mentre Pino steso a terra il suo sangue ricopriva.
Don Pino ci ha insegnato che la vita è preziosa
E che la dignità vale più di ogni altra cosa
Ricorderemo sempre questo tuo insegnamento
Di certo non son state parole dette al vento
Ricorderemo al mondo questo tuo messaggio
Vivremo ogni giorno col tuo stesso coraggio
RIT. E se ognuno fa qualcosa molto si può fare e se
ognuno fa qualcosa insieme riusciremo a cambiare
questa terra a renderla migliore un posto in cui
restare e non da cui scappare.