Disordini al Malaspina di Palermo, evasi e ripresi due minorenni

Disordini al Malaspina di Palermo, evasi e ripresi due minorenni

PALERMO – Due detenuti minorenni sono evasi ieri dall’istituto penitenziario di via Malaspina e poi sono stati rintracciati alla stazione Notarbartolo.

Secondo una prima ricostruzione, con l’aiuto di altri ragazzi detenuti si sarebbero arrampicati e avrebbero utilizzato un lenzuolo per scappare dalla struttura. Poi sarebbero andati alla stazione a piedi.

Dalle ricerche all’individuazione dei fuggiaschi

Immediatamente sono scattate le ricerche. Tutte le unità a disposizione hanno avviato le indagini e hanno individuato i due ragazzi nello scalo ferroviario di piazza Boiardo. Erano a bordo di un treno diretto a Palermo Centrale.

I due sono stati poi ascoltati per spiegare le loro ragioni. Entrambi poi sono stati accompagnati nuovamente al Malaspina in attesa che l’autorità giudiziaria decida se e quale genere di provvedimento adottare nei loro confronti.

Il racconto dei fatti

A comunicare quanto accaduto è la Uilpa: “Solo grazie agli agenti della penitenziaria dell’istituto minorile, coordinati dalla procura si è riusciti ad arrestare i due fuggiaschi“.

Due minorenni uno palermitano e uno straniero, in carcere per reati contro il patrimonio e per spaccio di droga, sono riusciti ad evadere dai cortili passeggi che immettono nella via Cilea, anche grazie alla collaborazione di un altro detenuto che ha fatto da basista interno – dice Gioacchino Veneziano segretario della Uilpail poco personale di polizia penitenziaria in servizio insieme ad altri colleghi liberi dal servizio, hanno dato la caccia dei fuggitivi ripresi dopo poco meno di due ore nei pressi della stazione Notarbartolo“.

È l’ulteriore prova che il carcere minorile di Palermo come avevamo segnalato la settimana scorsa ha punti nevralgici deboli e bisogna alzare i sistemi di sicurezza per poter attendere alla custodia e alla sicurezza. Quindi serve un radicale cambio di mentalità da parte sia del vertice del dipartimento della Giustizia Minorile, ma anche di chi gestisce la periferia“, prosegue.